ROMA - “Che succede in quel dell’Ilva? L’annunciata cessione ad una delle cordate interessate avverrà in tempi brevi, come previsto, o il prossimo anno, come riferito nelle ultime ore da alcuni media? E sulla decisione dei commissari straordinari, sul futuro prossimo dell’acciaieria, quanto influirà il ‘fattore’ Bruxelles? Una matassa sempre più aggrovigliata, che non può non preoccupare ogni cittadino di buon senso. Il rischio che si perdano molti altri mesi prima di potere conoscere i progetti dell’acquirente per l’impianto siderurgico più grande e inquinante d’Europa è del tutto reale. Di fronte a tutto questo pasticcio, il silenzio di Palazzo Chigi e delle istituzioni si fa sempre più assordante. Il nuovo piano di produzione, gli organici e gli esuberi, il nodo delle emissioni industriali, le necessarie opere di modernizzazione degli impianti, e soprattutto la bonifica dell’area in cui sorge Ilva e di quelle adiacenti: tutto potrebbe essere rimandato a data da destinarsi. I ministeri competenti e la presidenza del Consiglio dimostrino, finalmente, senso di responsabilità e determinazione, spiegando ai tarantini e agli italiani tutti come intendono perseguire l’obiettivo”, lo dichiara l’onorevole Vincenza Labriola, capogruppo per il Gruppo Misto in commissione Lavoro alla Camera dei Deputati.