CHIESA. I miracoli di 'Sister' Annunziata da Montesardo

di FRANCESCO GRECO. TORONTO (CANADA) - I parenti telefonavano dall'Italia per sapere della sua vita quotidiana, le fatiche, i sacrifici. Lei rispondeva dalla cucina dove preparava da mangiare per i bambini poveri ospitati dalle “Figlie di Santa Maria di Leuca”, a Toronto, in Canada. L'acqua del rubinetto smetteva di scorrere per tutta la durata della telefonata.

“Il Signore può tutto!”, diceva alle consorelle incredule. Che non si spiegavano nemmeno come mai quando “Sister” Annunziata andava al mercato a fare la spesa, i commercianti donavano la frutta agli orfanelli e alla domanda: “Quanto devo?”, inevitabilmente rispondevano: “Nulla, Sister, basta una preghiera...”. Alle altre suore invece la frutta se la pagavano.
 
Maria Melcarne, pugliese di Montesardo (Lecce), ebbe la vocazione giovanissima. Il padre Michele era contrario: in casa le bocche da sfamare erano 8 e c'era bisogno, per lui e la moglie Maria Addolorata Greco, di aiuto nel lavoro nei campi: il tabacco, l'uliveto, il grano. Lei non si scoraggiò e quando nel 1947 compì 21 anni (era nata nel 1926, era la penulttima), seguì la vocazione: si recò a Miggiano dove nel 1938 era nato il primo convento delle “Figlie di Santa Maria di Leuca”,  ordine fondato da Suor Elisa Martinez (Galatina 1905 – Roma 1991, è in corso la causa di beatificazione, postulatore Monsignor Sabino Lattanzio da Barletta) per aiutare ragazze-madri e bambini rimasti orfani.
 
Oggi l'Ordine è presente in 8 paesi con 55 comunità, che impegnano circa 600 religiose: Canada, Portogallo, Spagna, Filippine, USA, Svizzera, Francia, India, oltre che Italia.
 
“Sister” Annunziata (il nome che scelse da suora) è stata presente per oltre 50 anni in Canada. Ogni 6 anni tornava in Italia per rivedere i parenti, ospitata dalla sorella Paolina, di due anni più piccola (1928), una vita come impiegata nei Monopoli di Stato. Il nipote prediletto, Salvatore, che ha sposato Fernanda (figlia di Paolina e Antonio Camisa) la portava in giro in auto per il paese natio e i dintorni dove aveva vissuto l'infanzia e la prima giovinezza. I soggiorni duravano un mese. Cosa ricordano? Suor Annunziata era frugale, come tutta la sua vita. Era ghiotta di fichidindia, una volta li pulì da sola.
 
Negli ultimi anni la salute non era più quella di una volta nonostante la tempra contadina. Soffriva di disturbi al cuore, aveva subìto un intervento chirurgico. Nell'ottobre 2003 telefonò alla sorella, le cognate, i nipoti: “Venite a Roma che voglio vedervi tutti...”.
 
Tre giorni insieme, a ricordare il passato: consegnò loro due enormi valigie di materiale fotografico, gadget religiosi, ecc. Una per la nipote Fernanda, l'altra per il nipote Cosimo, suo fratello, sposato a Martina Franca: ”Pare che avesse un presentimento...”, dice Paolina.
 
La cognata Lorenza, moglie del fratello Giuseppe, era incerta se andare o meno: la nuora Gina aspettava Sara e i giorni stavano per scadere. Le telefonò: “Puoi venire tranquillamente, la bambina è nata...”. In effetti andò tutto bene.
 
“Sister” Annunziata è mancata il 4 febbraio 2004. I funerale (mentre parliamo con i parenti va l'audiocassetta girata dalle consorelle, che i Melcarne-Camisa-Chiffi hanno ricevuto da suor Costanza da Bari) fu imponente, alla veglia funebre vennero le consorelle e i tanti che aveva aiutato e che avevano incontrato anche una sola volta una suora umile, generosa.

La messa fu celebrata da ben dieci sacerdoti e tanti diaconi, in inglese, lingua che lei parlava benissimo. La bara era di quelle “americane”, col coperchio a due ante. “Sister” Annunziata riposa per sempre in Canada, nell'Ontario, dove ha vissuto tutta la vita, benvoluta e amata da tutti. Era la sua ultima volontà.