BARI - Il Consigliere regionale del Gruppo AP, Gianni Stea ha diffuso la seguente dichiarazione:
“Leggo frasi al limite del pettegolezzo da comari che sarebbero state dette dal consigliere regionale pugliese Nino Marmo. Frasi senza senso, dettate probabilmente dalle senso di colpa per appartenere ad un partito, Forza Italia, che in Puglia, lo stesso Marmo e suoi sodali in una manciata di anni – e in controtendenza con il dato nazionale – hanno distrutto disperdendo un patrimonio di voti vicino al 50% e portandolo ad un misero attuale 10%. Verrebbe da rispondere a Marmo con il vecchio adagio: chi è causa del suo mal, pianga se stesso".
"Per poi consigliare all'andriese campione di consensi magari di ritirarsi a vita privata dedicandosi a tempo pieno ad una delle tante attività messe in piedi in questi anni. Anni in cui - prosegue - il consigliere Marmo si è cimentato, con i successi politici e amministrativi già citati, contemporaneamente in una lunga attività politica alla Regione Puglia. Pensando a Marmo viene in mente la frase classica: un applauso al nuovo che avanza. Se poi avanza da solo, il problema non può essere che suo, del noto uomo tutto d'un pezzo che paga – forse – per un'incompresa ideologia oscillante tra l'estrema destra e il vecchio democristianesimo doc.
A Marmo, noto scendiletto di noti politici locali, il merito di aver contribuito al nostro allontanamento da Forza Italia, nel senso che siamo fuggiti a gambe levate da gente come lui. A Marmo il consiglio di candidarsi a sindaco di Andria, la sua città – dove il centrodestra adesso amministra, e bene, il Comune solo grazie alla presenza di volti nuovi qual è quello di Nicola Giorgino - così anche questa importante città pugliese verrà irrimediabilmente riconsegnata al centrosinistra", conclude Stea.
“Leggo frasi al limite del pettegolezzo da comari che sarebbero state dette dal consigliere regionale pugliese Nino Marmo. Frasi senza senso, dettate probabilmente dalle senso di colpa per appartenere ad un partito, Forza Italia, che in Puglia, lo stesso Marmo e suoi sodali in una manciata di anni – e in controtendenza con il dato nazionale – hanno distrutto disperdendo un patrimonio di voti vicino al 50% e portandolo ad un misero attuale 10%. Verrebbe da rispondere a Marmo con il vecchio adagio: chi è causa del suo mal, pianga se stesso".
"Per poi consigliare all'andriese campione di consensi magari di ritirarsi a vita privata dedicandosi a tempo pieno ad una delle tante attività messe in piedi in questi anni. Anni in cui - prosegue - il consigliere Marmo si è cimentato, con i successi politici e amministrativi già citati, contemporaneamente in una lunga attività politica alla Regione Puglia. Pensando a Marmo viene in mente la frase classica: un applauso al nuovo che avanza. Se poi avanza da solo, il problema non può essere che suo, del noto uomo tutto d'un pezzo che paga – forse – per un'incompresa ideologia oscillante tra l'estrema destra e il vecchio democristianesimo doc.
A Marmo, noto scendiletto di noti politici locali, il merito di aver contribuito al nostro allontanamento da Forza Italia, nel senso che siamo fuggiti a gambe levate da gente come lui. A Marmo il consiglio di candidarsi a sindaco di Andria, la sua città – dove il centrodestra adesso amministra, e bene, il Comune solo grazie alla presenza di volti nuovi qual è quello di Nicola Giorgino - così anche questa importante città pugliese verrà irrimediabilmente riconsegnata al centrosinistra", conclude Stea.