PARIGI - Sono volate parole grosse ieri sera durante lo scontro tv per le presidenziali francesi tra Emmanuel Macron e Marine Le Pen. Macron, dopo l'esordio al fulmicotone della Le Pen, ha capito all'istante che non era il caso di andare per il sottile e l'appuntamento per approfondire e confrontare i programmi è sembrato a tratti una rissa da talk-show. "Lei ha la freddezza del banchiere d'affari", ha esordito Marine Le Pen, "è il candidato della mondializzazione selvaggia", con un "sorriso da passaporto" e argomenti "vergognosi". "Non avevo dubbi, lei signora Le Pen è la candidata dello spirito di 'finesse' - ha subito replicato Emmanuel Macron ribattendo colpo su colpo - vedremo se i francesi vogliono il vostro spirito di sconfitta di fronte alla mondializzazione, alla lotta al terrorismo" o "il nostro spirito di conquista".
"Lei - ha continuato duro Macron - è l'ereditiera di un nome, di un partito politico, di un sistema che prospera sulla rabbia dei francesi da tanti e tanti anni. Da 40 anni, noi abbiamo in questo Paese dei Le Pen candidati alle presidenziali. Di fronte a questo spirito di sconfitta, io sono portatore dello spirito di conquista francese: la Francia ha sempre avuto successo nel mondo, la sua lingua si parla in tutti i continenti. A fare la sua forza è la capacità di irradiare".
Di gran lunga più a suo agio sui temi economici, fiscali e di politica industriale, Macron ha bacchettato in continuazione le osservazioni della Le Pen. "Se lei ha la ricetta contro la disoccupazione - ha detto Marine Le Pen - perché non l'ha suggerita a Francois Hollande? E se invece non ce l'ha, perché si è candidato? Lei non dovrebbe essere candidato".
"Lei non propone niente - ha quindi replicato Macron - i francesi meritano meglio di quello che sta dicendo lei, meritano la verità". Entrando nel merito della vendita dell'operatore di telefonia SFR, Macron è salito di nuovo in cattedra riprendendo l'avversaria: "cerchi, cerchi fra le sue carte, sta leggendo qualcosa che non corrisponde a quello di cui sta parlando. E' triste, sta dimostrando la sua impreparazione". Marine Le Pen ha incassato, poi ha reagito: "non giochi con me a professore e allieva", con allusione a una frase dello scambio del dibattito del 1981 fra Mitterrand e Giscard d'Estaing ma anche con colpo basso alla coppia Macron (Brigitte, la moglie, era professoressa nel liceo del giovane Emmanuel). Il dibattito si è poi letteralmente incendiato sull'euro, con Macron ad irridere il progetto di doppia moneta allestito dalla Le Pen, che poi si è contraddetta più volte sui temi monetari e sul livello della disoccupazione negli anni Novanta. "Lei vuole distruggere il diritto del lavoro, vuole la precarizzazione generalizzata", ha attaccato Le Pen alludendo al progetto di riforma che figura nel programma dell'avversario: "io sono la candidata del potere d'acquisto, lei è il candidato del potere di acquistare la Francia".
"Lei - ha continuato duro Macron - è l'ereditiera di un nome, di un partito politico, di un sistema che prospera sulla rabbia dei francesi da tanti e tanti anni. Da 40 anni, noi abbiamo in questo Paese dei Le Pen candidati alle presidenziali. Di fronte a questo spirito di sconfitta, io sono portatore dello spirito di conquista francese: la Francia ha sempre avuto successo nel mondo, la sua lingua si parla in tutti i continenti. A fare la sua forza è la capacità di irradiare".
"Lei non propone niente - ha quindi replicato Macron - i francesi meritano meglio di quello che sta dicendo lei, meritano la verità". Entrando nel merito della vendita dell'operatore di telefonia SFR, Macron è salito di nuovo in cattedra riprendendo l'avversaria: "cerchi, cerchi fra le sue carte, sta leggendo qualcosa che non corrisponde a quello di cui sta parlando. E' triste, sta dimostrando la sua impreparazione". Marine Le Pen ha incassato, poi ha reagito: "non giochi con me a professore e allieva", con allusione a una frase dello scambio del dibattito del 1981 fra Mitterrand e Giscard d'Estaing ma anche con colpo basso alla coppia Macron (Brigitte, la moglie, era professoressa nel liceo del giovane Emmanuel). Il dibattito si è poi letteralmente incendiato sull'euro, con Macron ad irridere il progetto di doppia moneta allestito dalla Le Pen, che poi si è contraddetta più volte sui temi monetari e sul livello della disoccupazione negli anni Novanta. "Lei vuole distruggere il diritto del lavoro, vuole la precarizzazione generalizzata", ha attaccato Le Pen alludendo al progetto di riforma che figura nel programma dell'avversario: "io sono la candidata del potere d'acquisto, lei è il candidato del potere di acquistare la Francia".