L'acqua unisce ancora una volta lucani e pugliesi (e non solo): le sorgenti lucane sono le stesse che dissetano i pugliesi e durante l'assemblea la preoccupazione si è toccata con mano soprattutto sul versante pugliese che ha partecipato in maniera importante all'evento. Del resto i lucani sono pochi e sono soprattutto i comuni pugliesi che utilizzano l'acqua del Pertusillo (situato a soli 2 km dal Centro Oli di Viggiano - COVA).
Prossimo appuntamento sabato 27 maggio in piazza, a Matera. La capitale della Cultura 2019 non può rinunciare ad un ruolo chiave nell'affermazione di una nuova CULTURA DELL'ACQUA, al riparo dagli "incidenti rilevanti" dell'industria del Petrolio e dalle imminenti privatizzazioni come quella che attende l'Acquedotto pugliese nel 2018.
TANTE LE RICHIESTE emerse in assemblea a partire dalla chiusura definitiva del COVA, allo spostamento dagli incarichi di tutti quei dirigenti che dovrebbero tutelarci e che sono sotto processo per reati ambientali; dalla cancellazione della Fondazione Osservatorio Ambiente (poco attiva in Basilicata a fronte dell'utilizzo di tanti soldi pubblici) allo stop all'impianto mobile di trattamento dei reflui petroliferi arrivato in Val d'agri nei mesi scorsi per "ripulire" le acque inquinate (progetto SIMAM) ma che ha già sollevato in passato le fondate critiche delle associazioni locali subendo anche uno stop amministrativo. Si chiede, inoltre, che le associazioni ambientaliste ed i comitati possano intervenire concretamente e fattivamente alle Conferenze di Servizi e si auspica di conoscere i risultati dello studio dell'Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia sugli impatti delle trivellazioni in Val d'Agri. “Ai sindaci torneremo a chiedere con forza di promuovere con le ASL analisi delle acque erogate nei rispettivi territori e non escludiamo di ricorrere alla giustizia italiana ed europea. A Matera ci arriveremo coinvolgendo tutti gli attori sociali, le agenzie educative dei vari territori, i sindaci e le comunità religiose che sono, spesso, più vicini ai cittadini di quanto non lo siano i governi regionali e nazionali.
L'acqua è un elemento paradigmatico, un baluardo a difesa della sovranità popolare. La difesa del diritto umano all'acqua ben si presta ad una sintesi di tutte le battaglie a difesa dei BENI COMUNI (NO TAV, Il Popolo degli Ulivi, NO TAP, etc.). A questi cittadini attivi impegnati nei vari territori va la nostra solidarietà e vicinanza ed in nostro invito ad unire le forze.