Migranti, "Indagini su singole persone delle Ong" VIDEO
PALERMO – Continua l'inchiesta sui presunti legami tra immigrazione irregolare e Ong. Dopo l’audizione del procuratore di Catania Carmelo Zuccaro in Commissione Antimafia, ad essere audito è stato l’omologo trapanese Ambrogio Cartosio che durante il suo intervento ha spiegato come “vi siano in corso indagini che concernono l’ipotesi di reato di favoreggiamento dell’immigrazione clandestina e che coinvolgono anche non le Ong come tali ma soggetti, persone fisiche appartenenti alle ong”.
Cartosio, che al riguardo non ha potuto aggiungere altro, osservando però come “la presenza delle navi delle Ong in un determinato fazzoletto di mare – ha detto – costituisce un elemento indiziario per dire ‘evidentemente sono al corrente che in quel tratto di mare arriveranno le imbarcazioni, ma a me da magistrato non sembra un dato decisivo per incriminare qualcuno”.
Il magistrato ha quindi fatto chiarezza sui “confini” esistenti tra il rispetto delle leggi e dei trattati internazionali da un lato, e la necessità di salvare vite umane in mare dall’altro. “Se una nave delle Ong, o un mercantile, o della Marina militare, o un peschereccio, o una privata imbarcazione viene messa al corrente che c’è una imbarcazione con persone che rischiano l’annegamento, questa imbarcazione può e deve essere soccorsa – ha detto -. In che punto si trovi non ha alcuna importanza. E questo principio travolge tutto. Se vengono violate le regole internazionali, e i principi sanciti da carte solenni, per la legge non ha importanza. Viene commesso il reato ma non è punibile perché commesso al fine di salvare una vita umana”. Relativamente a presunti contatti tra Ong e organizzazioni criminali di trafficanti di uomini, Cartosio ha sottolineato: “Non risultano contatti telefonici diretti tra persone che si trovano su terraferma libica e le Ong”.
“Se l’intervento è fatto nei confronti di persone che corrono un pericolo di vita”, ha detto il magistrato rispondendo ad una domanda posta dal senatore Maurizio Gasparri (Pdl), “siamo in stato di necessità per cui mi sento di condividere al cento per cento l’intervento di una ong che interviene per salvare la vita anche a un solo essere umano, ma non perché sono d’accordo dal punto di vista ideologico: sul piano penale è un intervento assolutamente legittimo”.
“Allo stato delle nostre acquisizioni registriamo che vi sono casi in cui soggetti che si trovano a bordo delle navi sono evidentemente al corrente del luogo e del momento in cui si troveranno delle imbarcazioni sulle quali arrivano migranti, quindi evidentemente ne sono al corrente da prima: questo pone un problema relativo alla regolarità di questo intervento e sul piano squisitamente penale, che è quello che ci interessa, pone il problema dei limiti e e dell’estensione dello stato di necessità".
Cartosio, che al riguardo non ha potuto aggiungere altro, osservando però come “la presenza delle navi delle Ong in un determinato fazzoletto di mare – ha detto – costituisce un elemento indiziario per dire ‘evidentemente sono al corrente che in quel tratto di mare arriveranno le imbarcazioni, ma a me da magistrato non sembra un dato decisivo per incriminare qualcuno”.
“Se l’intervento è fatto nei confronti di persone che corrono un pericolo di vita”, ha detto il magistrato rispondendo ad una domanda posta dal senatore Maurizio Gasparri (Pdl), “siamo in stato di necessità per cui mi sento di condividere al cento per cento l’intervento di una ong che interviene per salvare la vita anche a un solo essere umano, ma non perché sono d’accordo dal punto di vista ideologico: sul piano penale è un intervento assolutamente legittimo”.
“Allo stato delle nostre acquisizioni registriamo che vi sono casi in cui soggetti che si trovano a bordo delle navi sono evidentemente al corrente del luogo e del momento in cui si troveranno delle imbarcazioni sulle quali arrivano migranti, quindi evidentemente ne sono al corrente da prima: questo pone un problema relativo alla regolarità di questo intervento e sul piano squisitamente penale, che è quello che ci interessa, pone il problema dei limiti e e dell’estensione dello stato di necessità".
ALTIERI (DIT): "BARI HUB DEI TRAFFICANTI, VIMINALE INVII RINFORZI E BLOCCHI MONE TRANSFER" - "Quanto sta emergendo dall'inchiesta di Bari che ha portato all'arresto di numerosi trafficanti di uomini in tutta Italia è gravissimo e molto inquietante. Ancora di più se si considera che questi criminali pare avessero contatti con soggetti ritenuti filo jihadisti. Il nostro plauso va agli agenti della Digos della Questura di Bari, città che rischia di diventare un Hub dei trafficanti, la base logistica di questo network criminale. È chiaro che questa notizia getta un'ulteriore ombra sulle fallimentari politiche di indiscriminata apertura adottate ad oggi dal governo Renzi/Gentiloni. Dobbiamo sostenere politicamente e culturalmente l'incessante lavoro investigativo e di contrasto alla rete di trafficanti, superando gli schemi inconcludenti legati al solidarismo radical chic. È necessario quindi affrontare il problema con realismo, serietà e fermezza. Per questo chiediamo al Ministro degli Interni di sostenere e rafforzare il lavoro delle forze di polizia baresi e bloccare il fenomeno incontrollato dei money transfer che alimenta il business criminale della tratta degli esseri umani e dei terroristi". È quanto dichiara il deputato Nuccio Altieri di Direzione Italia.
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Attualità