di VITTORIO POLITO - Il Medioevo, fino ad un secolo fa, è stato considerato come epoca dell’oscurantismo, dell’intolleranza, della superstizione, ma oggi, grazie ad alcuni studiosi, si ha una concezione più equilibrata e positiva di questo periodo storico. Le cattedrali romaniche e gotiche, ad esempio, venivano considerate con disprezzo arte “gotica”, ancora oggi sono a testimoniare la grandezza di quell’era. L’epoca ha segnato anche un periodo significativo per alcune invenzioni: bottoni, mutande, pantaloni, carte da gioco, scacchi, carnevale, l’anestesia e perché no, anche il gatto in casa, i vetri alle finestre, il camino. Inoltre, ci fa anche sedere a tavola e mangiare con la forchetta maccheroni e vermicelli, la cui farina veniva macinata con mulini ad acqua e a vento.
Gli uomini di chiesa ritennero la forchetta strumento di mollezza e perversione diabolica. San Pier Damiani (1007-1072) non ebbe alcuna pietà per la principessa bizantina Teodora, andata in sposa al doge Domenico Selvo, che usava la forchetta e si circondava di raffinatezze, cercando di ingentilire le maniere dell’Occidente: «Non toccava le pietanze con le mani ma si faceva tagliare il cibo in piccolissimi pezzi dagli eunuchi. Poi li assaggiava appena, portandoli alla bocca con forchette d’oro a due rebbi». La donna fece una terribile morte, le sue carni andarono lentamente in cancrena, e questa fu giudicata come una giusta punizione divina per un così grande peccato (?). L’uso della forchetta, generatosi di pari passo con il diffondersi della pasta, cibo tipicamente medievale, è rimasto il pilastro della cucina italiana. Immaginate un modo di mangiare gli spaghetti senza la forchetta?
Un evento, culturale e culinario, ci porterà indietro nel tempo, attraverso una serata che si svolgerà il 13 maggio alle ore 20, presso la Masseria Agrituristica “Sciuscio” di Sammichele di Bari (Via Cavalieri di Vittorio Veneto).
Il prof. Sergio Ortese, storico dell’arte, presenterà il suo libro “Pittura tardogotica nel Salento”, offrendo una attenta e ramificata ricerca che accende i riflettori su una vivace stagione culturale fiorita nel Salento nella Corte dei Principi Orsini del Balzo tra il XIV e XV secolo.
Il prof. Vincenzo Rizzi, docente di lettere, illustrerà le origini e il significato dei cibi nella cucina tipica pugliese del Medioevo, dilettando i presenti con curiosità sugli usi e costumi dell’epoca.
Seguirà , inoltre, una vera e propria cena medievale con piatti dai “gusti antichi”, tipici… con ricette nobili e piatti popolari, per soddisfare i palati con i profumi e i sapori del tempo.
La cena sarà curata dalla prof. Marina Salerni e dalla prof. Natalie Sapone con la partecipazione di Katia Gismondi. Infotel e prenotazioni 338.7279070.
Gli uomini di chiesa ritennero la forchetta strumento di mollezza e perversione diabolica. San Pier Damiani (1007-1072) non ebbe alcuna pietà per la principessa bizantina Teodora, andata in sposa al doge Domenico Selvo, che usava la forchetta e si circondava di raffinatezze, cercando di ingentilire le maniere dell’Occidente: «Non toccava le pietanze con le mani ma si faceva tagliare il cibo in piccolissimi pezzi dagli eunuchi. Poi li assaggiava appena, portandoli alla bocca con forchette d’oro a due rebbi». La donna fece una terribile morte, le sue carni andarono lentamente in cancrena, e questa fu giudicata come una giusta punizione divina per un così grande peccato (?). L’uso della forchetta, generatosi di pari passo con il diffondersi della pasta, cibo tipicamente medievale, è rimasto il pilastro della cucina italiana. Immaginate un modo di mangiare gli spaghetti senza la forchetta?
Un evento, culturale e culinario, ci porterà indietro nel tempo, attraverso una serata che si svolgerà il 13 maggio alle ore 20, presso la Masseria Agrituristica “Sciuscio” di Sammichele di Bari (Via Cavalieri di Vittorio Veneto).
Il prof. Sergio Ortese, storico dell’arte, presenterà il suo libro “Pittura tardogotica nel Salento”, offrendo una attenta e ramificata ricerca che accende i riflettori su una vivace stagione culturale fiorita nel Salento nella Corte dei Principi Orsini del Balzo tra il XIV e XV secolo.
Il prof. Vincenzo Rizzi, docente di lettere, illustrerà le origini e il significato dei cibi nella cucina tipica pugliese del Medioevo, dilettando i presenti con curiosità sugli usi e costumi dell’epoca.
Seguirà , inoltre, una vera e propria cena medievale con piatti dai “gusti antichi”, tipici… con ricette nobili e piatti popolari, per soddisfare i palati con i profumi e i sapori del tempo.
La cena sarà curata dalla prof. Marina Salerni e dalla prof. Natalie Sapone con la partecipazione di Katia Gismondi. Infotel e prenotazioni 338.7279070.