BARI - Saranno di più i pugliesi con disabilità che potranno accedere agli assegni di cura. La Regione sta lavorando perché si possa essere attivi già all’inizio di luglio: i benefici decorreranno dalla data di uscita dell’avviso e non da quella della presentazione della domanda.
Lo confermano il presidente Emiliano e l’assessore al Welfare Negro, in vista dell’approvazione in Giunta dell’avviso e della sua pubblicazione, prevista per i prossimi giorni.
La Regione finanzierà gli Assegni di cura con 30 milioni di euro, di cui ben 12 sono di provenienza regionale. “I fondi e le prestazioni per i disabili gravemente non autosufficienti non sono stati ridotti – spiegano Emiliano e Negro – ma intendiamo erogare prestazioni di qualità alle famiglie anche per evitare di ingolfare il sistema sanitario che non ha la missione di assistere nelle strutture ospedaliere i pazienti cronici che devono avere un’assistenza domiciliare di alto livello.
Con l’assegno di cura ci incamminiamo su questa strada. Lo sforzo della Regione Puglia è enorme: solo per avere un termine di confronto, si pensi che la Regione Toscana, finanzia una misura simile senza alcuna integrazione da fondi regionali”.
Nelle altre regioni l’assegno di cura è condizionato – ad esempio – all’assunzione di assistenti familiari. In Puglia invece il sussidio viene dato direttamente alle famiglie senza altri obblighi. Si vuole infatti favorire il potenziamento delle prestazioni domiciliari e delle altre prestazioni che riducano il ricovero inappropriato nelle strutture ospedaliere e nelle strutture sociosanitarie territoriali.
L’importo mensile riconosciuto sarà di 1.000 euro al mese e vi avranno accesso tutti i disabili e anziani non autosufficienti gravissimi titolari di indennità di accompagnamento, senza considerare l’ISEE come ulteriore requisito di accesso. La platea sarà così ampliata a 2.500 pazienti gravissimi.
La procedura per le domande sarà semplificata, come richiesto dalle associazioni, utilizzando le banche dati Inps già esistenti per l’analisi di chi gode di altri benefici; i disabili gravissimi non reversibili eviteranno ulteriori visite e procedure.
La Regione ha poi accolto le richieste di molte della associazioni per pesare in modo più rilevante la fragilità familiare, ridurre il peso dell’ISEE familiare come indice di una maggiore fragilità economica, e considerare anche le condizioni di assenza di lavoro nelle famiglie per le graduatorie.
Lo confermano il presidente Emiliano e l’assessore al Welfare Negro, in vista dell’approvazione in Giunta dell’avviso e della sua pubblicazione, prevista per i prossimi giorni.
La Regione finanzierà gli Assegni di cura con 30 milioni di euro, di cui ben 12 sono di provenienza regionale. “I fondi e le prestazioni per i disabili gravemente non autosufficienti non sono stati ridotti – spiegano Emiliano e Negro – ma intendiamo erogare prestazioni di qualità alle famiglie anche per evitare di ingolfare il sistema sanitario che non ha la missione di assistere nelle strutture ospedaliere i pazienti cronici che devono avere un’assistenza domiciliare di alto livello.
Con l’assegno di cura ci incamminiamo su questa strada. Lo sforzo della Regione Puglia è enorme: solo per avere un termine di confronto, si pensi che la Regione Toscana, finanzia una misura simile senza alcuna integrazione da fondi regionali”.
Nelle altre regioni l’assegno di cura è condizionato – ad esempio – all’assunzione di assistenti familiari. In Puglia invece il sussidio viene dato direttamente alle famiglie senza altri obblighi. Si vuole infatti favorire il potenziamento delle prestazioni domiciliari e delle altre prestazioni che riducano il ricovero inappropriato nelle strutture ospedaliere e nelle strutture sociosanitarie territoriali.
L’importo mensile riconosciuto sarà di 1.000 euro al mese e vi avranno accesso tutti i disabili e anziani non autosufficienti gravissimi titolari di indennità di accompagnamento, senza considerare l’ISEE come ulteriore requisito di accesso. La platea sarà così ampliata a 2.500 pazienti gravissimi.
La procedura per le domande sarà semplificata, come richiesto dalle associazioni, utilizzando le banche dati Inps già esistenti per l’analisi di chi gode di altri benefici; i disabili gravissimi non reversibili eviteranno ulteriori visite e procedure.
La Regione ha poi accolto le richieste di molte della associazioni per pesare in modo più rilevante la fragilità familiare, ridurre il peso dell’ISEE familiare come indice di una maggiore fragilità economica, e considerare anche le condizioni di assenza di lavoro nelle famiglie per le graduatorie.
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Politica
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