"Ilva, Emiliano si attivi per fermare il collasso di Taranto"
TARANTO - “Il governatore la smetta di polemizzare inutilmente con Roma e con Palazzo Chigi sulla sciagurata gestione dell’operazione Ilva, che lo ha visto colpevolmente silente, e attivi ogni mezzo disponibile per attenuare il crescente disagio della città di Taranto, evidente su più fronti. A Emiliano, che non sembra godere di buona memoria, ricordiamo gli impegni assunti, e mai mantenuti, principalmente sul fronte sanitario e su quello del rilancio dell’economia”, lo dichiara l’onorevole Vincenza Labriola, capogruppo per il Gruppo Misto in commissione Lavoro alla Camera dei Deputati.
“La Regione ha messo in piedi una riforma sanitaria che peggiora nettamente la situazione esistente, che cambia nome agli ospedali e taglia i posti letto ma che nulla fa per fronteggiare un’emergenza crescente, che vede l’incremento delle patologie tumorali e respiratorie, anche tra i più giovani – prosegue Labriola –. Taranto ha bisogno di più sanità di qualità, di più personale. Chi vive nel capoluogo ionico deve potersi curare in città, senza dovere ricorrere a viaggi della speranza che aumentano la sofferenza. Il governo Emiliano non si nasconda di fronte ad un’altra grave evidenza: la Regione sino ad oggi non ha sostenuto l’economia tarantina, destinando la maggioranza delle risorse ad altri territori. La desertificazione economica, commerciale, deve essere contrastata con misure ad hoc. Che fine hanno fatto le promesse sull’apertura ai voli civili dell’aeroporto? Per quale motivo non si vuole investire sul turismo in modo strutturato e sistemico? Come mai la Regione non si è battuta per inserire Taranto nei piani della nuova via della seta? Sono solo alcune delle cento domande che i cittadini si pongono quotidianamente e alle quali la Regione continua a non fornire risposta”.
“La Regione ha messo in piedi una riforma sanitaria che peggiora nettamente la situazione esistente, che cambia nome agli ospedali e taglia i posti letto ma che nulla fa per fronteggiare un’emergenza crescente, che vede l’incremento delle patologie tumorali e respiratorie, anche tra i più giovani – prosegue Labriola –. Taranto ha bisogno di più sanità di qualità, di più personale. Chi vive nel capoluogo ionico deve potersi curare in città, senza dovere ricorrere a viaggi della speranza che aumentano la sofferenza. Il governo Emiliano non si nasconda di fronte ad un’altra grave evidenza: la Regione sino ad oggi non ha sostenuto l’economia tarantina, destinando la maggioranza delle risorse ad altri territori. La desertificazione economica, commerciale, deve essere contrastata con misure ad hoc. Che fine hanno fatto le promesse sull’apertura ai voli civili dell’aeroporto? Per quale motivo non si vuole investire sul turismo in modo strutturato e sistemico? Come mai la Regione non si è battuta per inserire Taranto nei piani della nuova via della seta? Sono solo alcune delle cento domande che i cittadini si pongono quotidianamente e alle quali la Regione continua a non fornire risposta”.