Legge elettorale: 66 franchi tiratori. La Camera affossa la riforma VIDEO
La legge elettorale torna in commissione alla Camera, ha deciso l'Aula di Montecitorio accogliendo, con un voto, la richiesta in tal senso avanzata dal Pd.
"Oggi la legge elettorale è stata affossata, é una cosa meravigliosa". Il leader del Movimento 5 Stelle Beppe Grillo ha esordito così sul palco di piazza San Secondo, ad Asti, dove interviene a sostegno del candidato sindaco pentastellato Massimo Cerutti.
di MARCO MONGELLI - Il primo voto segreto alla Camera fa vacillare l'intesa tra i quattro grandi partiti, con le pregiudiziali di costituzionalità bocciate con 310 voti, meno dei voti sui quali la maggioranza sperava di contare. Ipotesi di voto finale per lunedì 12 giugno.
Come rivelano i tabulati il fronte del no si è presentato compatto sono state respinte le condizioni di costituzionalità con 182 favorevoli, 310 contrari e un astenuto. Ma sono stati circa 100 i voti persi all’interno della maggioranza che, sulla carta, poteva contare su 449 sostenitori, al netto dei deputati assenti giustificati, i voti riconducibili ai franchi tiratori sarebbero stati un totale di 66.
L'alleanza dei quattro grandi partiti che vacilla.
Tensioni in aula, con il capogruppo del Partito democratico alla camera, Ettore Rosato che ha avvertito: "O i quattro (Pd, M5S, Fi e Lega) votano compatti, o il Pd tornerà alla sua proposta, ovvero il Rosatellum". Mentre Matteo Renzi ha ricordato: "Adesso è sovrano il Parlamento. Se passerà, bene. Se qualcuno si tirerà indietro, gli italiani avranno visto la serietà del Pd che ha risposto all’appello del capo dello Stato".
Inoltre, dal blog di Grillo i penta stellati annunciano che il testo di legge che uscirà dal voto degli emendamenti di questi giorni sarà ratificato dagli iscritti M5s con una nuova consultazione online che si terrà prima del voto finale del provvedimento - e che dovrebbe essere previsto per il 12 giugno - nei giorni di sabato 10 e domenica 11. E il Pd si è detto “disponibile” a rimandare proprio al 12 giugno il voto finale, per dare tempo alle consultazioni di svolgersi.
Intanto, Danilo Tonienlli (M5S), alla ripresa dei lavori in aula, ha annunciato che il suo movimento non ha avanzato nessuna richiesta di voto segreto e ha precisato che "M5S vuole approvare la legge perché vuole andare quanto prima al voto con una buona legge elettorale".
"Oggi la legge elettorale è stata affossata, é una cosa meravigliosa". Il leader del Movimento 5 Stelle Beppe Grillo ha esordito così sul palco di piazza San Secondo, ad Asti, dove interviene a sostegno del candidato sindaco pentastellato Massimo Cerutti.
di MARCO MONGELLI - Il primo voto segreto alla Camera fa vacillare l'intesa tra i quattro grandi partiti, con le pregiudiziali di costituzionalità bocciate con 310 voti, meno dei voti sui quali la maggioranza sperava di contare. Ipotesi di voto finale per lunedì 12 giugno.
Come rivelano i tabulati il fronte del no si è presentato compatto sono state respinte le condizioni di costituzionalità con 182 favorevoli, 310 contrari e un astenuto. Ma sono stati circa 100 i voti persi all’interno della maggioranza che, sulla carta, poteva contare su 449 sostenitori, al netto dei deputati assenti giustificati, i voti riconducibili ai franchi tiratori sarebbero stati un totale di 66.
L'alleanza dei quattro grandi partiti che vacilla.
Tensioni in aula, con il capogruppo del Partito democratico alla camera, Ettore Rosato che ha avvertito: "O i quattro (Pd, M5S, Fi e Lega) votano compatti, o il Pd tornerà alla sua proposta, ovvero il Rosatellum". Mentre Matteo Renzi ha ricordato: "Adesso è sovrano il Parlamento. Se passerà, bene. Se qualcuno si tirerà indietro, gli italiani avranno visto la serietà del Pd che ha risposto all’appello del capo dello Stato".
Intanto, Danilo Tonienlli (M5S), alla ripresa dei lavori in aula, ha annunciato che il suo movimento non ha avanzato nessuna richiesta di voto segreto e ha precisato che "M5S vuole approvare la legge perché vuole andare quanto prima al voto con una buona legge elettorale".