LONDRA - C'è l'ufficialità della morte di Gloria Trevisan e Marco Gottardi, i due giovani coinvolti a Londra nel rogo della Grenfell Tower. Lo ha comunicato l'avvocato della famiglia Trevisan. Gloria, 27 anni di Camposampiero (Padova) e Marco Gottardi, 27 anni di San Stino di Livenza (Venezia), abitavano al 23esimo piano del grattacielo che è andato distrutto nell'incendio divampatosi nella notte tra mercoledì e giovedì.
I due ragazzi, entrambi architetti, si erano trasferiti a Londra da appena tre mesi per motivi di lavoro.
BILANCIO PROVVISORIO: 70 VITTIME - Di ora in ora si aggrava il bilancio dell'incendio del grattacielo Grenfell di Londra: sono al momento una settantina i morti accertati il bilancio. Ad annunciarlo la polizia britannica. Che ha poi chiarito che le fiamme sono state domate. Ma si teme che il bilancio finale della tragedia possa superare i 100 morti.
“Sappiamo”, ha detto Stuart Cundy, il comandante della polizia metropolitana di Londra, “che almeno trenta persone sono morte”. Tra le vittime ci sono dei feriti portati in ospedale dopo il rogo. I corpi sono stati portati in camera mortuaria, ma altri restano nel palazzo. “Abbiamo sempre saputo che il bilancio si sarebbe aggravato”, ha ammesso Cundy.
PIOVONO CRITICHE SULLA MAY - Intanto i partecipanti a una manifestazione spontanea hanno invaso il municipio di Kensington, nel centro di Londra, chiedendo giustizia per le vittime dell’incendio, mentre il bilancio è salito a 70 vittime accertate e i dispersi restano decine. I vigili del fuoco continuano a cercare resti umani nello scheletro carbonizzato del grattacielo di 24 piani, dove abitavano fino a 600 persone, mentre cresce la rabbia per l’uso di un materiale di rivestimento scadente che avrebbe favorito il propagarsi delle fiamme.
I manifestanti hanno invaso il municipio del Royal Borough of Kensington and Chelsea, chiedendo risposte per la tragedia di mercoledì. “Era una trappola mortale e lo sapevano” ha gridato un uomo mentre i manifestanti hanno formato un corteo e altri sono entrati nel municipio scontrandosi che la polizia. “Ho amici nella torre e non ci stanno dicendo nulla” ha detto Salwa Buamani, 25 anni, con la nipotina di tre anni sulle spalle.
La premier Theresa May era già stata criticata ieri per non aver incontrato i residenti quando si è recata sul luogo della tragedia per parlare con i soccorritori. Oggi è stata accolta da grida di “codarda” e “vergogna” quando è tornata a incontrare i sopravvissuti, abitanti e volontari in una chiesa del quartiere.
I due ragazzi, entrambi architetti, si erano trasferiti a Londra da appena tre mesi per motivi di lavoro.
(ANSA/AP) |
“Sappiamo”, ha detto Stuart Cundy, il comandante della polizia metropolitana di Londra, “che almeno trenta persone sono morte”. Tra le vittime ci sono dei feriti portati in ospedale dopo il rogo. I corpi sono stati portati in camera mortuaria, ma altri restano nel palazzo. “Abbiamo sempre saputo che il bilancio si sarebbe aggravato”, ha ammesso Cundy.
PIOVONO CRITICHE SULLA MAY - Intanto i partecipanti a una manifestazione spontanea hanno invaso il municipio di Kensington, nel centro di Londra, chiedendo giustizia per le vittime dell’incendio, mentre il bilancio è salito a 70 vittime accertate e i dispersi restano decine. I vigili del fuoco continuano a cercare resti umani nello scheletro carbonizzato del grattacielo di 24 piani, dove abitavano fino a 600 persone, mentre cresce la rabbia per l’uso di un materiale di rivestimento scadente che avrebbe favorito il propagarsi delle fiamme.
I manifestanti hanno invaso il municipio del Royal Borough of Kensington and Chelsea, chiedendo risposte per la tragedia di mercoledì. “Era una trappola mortale e lo sapevano” ha gridato un uomo mentre i manifestanti hanno formato un corteo e altri sono entrati nel municipio scontrandosi che la polizia. “Ho amici nella torre e non ci stanno dicendo nulla” ha detto Salwa Buamani, 25 anni, con la nipotina di tre anni sulle spalle.
La premier Theresa May era già stata criticata ieri per non aver incontrato i residenti quando si è recata sul luogo della tragedia per parlare con i soccorritori. Oggi è stata accolta da grida di “codarda” e “vergogna” quando è tornata a incontrare i sopravvissuti, abitanti e volontari in una chiesa del quartiere.