MIAMI - "Oggi cancello l'accordo unilaterale siglato da Barack Obama con Cuba". Sono le parole di Donald Trump pronunciate a Miami, in un teatro di Little Havana simbolo degli esiliati in fuga dai Castro. Sono molto duri i suoi toni contro quello che definisce "un regime brutale", annunciando nuove restrizioni su viaggi e flussi di denaro, e allontanando l'ipotesi di una fine imminente dell'embargo.
E la risposta dell'Avana non si fa attendere: "Quello di Donald Trump a Miami - sottolinea una lunga 'Dichiarazione del governo rivoluzionario' di Cuba - e' stato un ''discorso carico di retorica ostile''.
Intanto il governo di L'Avana ha “denunciato” le nuove restrizioni negli scambi con gli Stati Uniti annunciate ieri dal presidente Usa, pur ribadendo la disponibilità a “continuare il dialogo nel rispetto” reciproco avviato con Washington dopo il ripristino delle relazioni diplomatiche.
“Il governo di Cuba denuncia le nuove misure di inasprimento dell’embargo” imposto a Cuba dal 1962, ma “ribadisce la volontà di continuare il dialogo nel rispetto e con spirito di cooperazione”, dichiara l’Avana in un comunicato letto dalla tv di Stato.
Non ci saranno inoltre nuove restrizioni rispetto a quelle in essere in merito alla tipologia di prodotti cubani che gli americani possono portare a casa come i sigari e il rum.