WASHINGTON - "Non c'è alcun dubbio che la Russia abbia interferito nelle elezioni americane": così l'ex capo dell'Fbi, James Comey, testimoniando al Senato Usa in un'audizione che potrebbe risultare alquanto compromettente per il presidente Donald Trump. "Ma ho fiducia che nessun voto sia stato alterato", ha detto Comey, che è stato rimosso di recente dal suo incarico dall'attuale inquilino della Casa Bianca con l'accusa di aver gestito male la vicenda delle email di Hillary Clinton.
"C'e' stato uno sforzo massiccio da parte di Mosca di colpire le elezioni presidenziali americane - ha detto Comey - e l'Fbi seppe dei tentativi di hackeraggio da parte dei russi alla fine del 2015". Ad essere colpiti - ha spiegato l'ex numero uno dell'Fbi - centinaia di obiettivi, di entità nel tentativo di compromettere il processo elettorale". "L'amministrazione Obama cercò quindi di fare di tutto per contrastare questi cyberattacchi".
"Non sta a me dire se c'è stata ostruzione alla giustizia" da parte del presidente Trump, ha poi detto Comey, che, rispondendo a una domanda, non ha detto che Trump o un altro membro della sua amministrazione gli abbia chiesto di interrompere l'indagine sul Russiagate: Comey ha precisato che Trump non gli ordino' in maniera esplicita di lasciar cadere le indagini sull'ex consigliere per la sicurezza nazionale Michael Flynn, ma che egli interpreto' le sue parole come una disposizione, nel senso che "voleva che lasciassi cadere l'inchiesta su di lui". In merito poi allo stesso Trump, Comey ha precisato che ''non era sotto indagine quando io era direttore dell'Fbi''.
Poi l'attacco: "l'amministrazione Trump - ha dichiarato Comey - ha scelto di "diffamare me e l'Fbi, e ha mentito su di me e sull'Fbi. L'Fbi è e sarà sempre indipendente".
"Il presidente non è un bugiardo", è stata prima reazione della Casa Bianca, alle parole di James Comey. "Trump è soddisfatto che l'ex capo dell'Fbi James Comey abbia confermato che il presidente non è sotto inchiesta in alcuna indagine sulla Russia". La Casa Bianca non pensa che ci sia stato nulla di inappropriato nel fatto che il presidente Trump abbia contatto direttamente Comey.
"C'e' stato uno sforzo massiccio da parte di Mosca di colpire le elezioni presidenziali americane - ha detto Comey - e l'Fbi seppe dei tentativi di hackeraggio da parte dei russi alla fine del 2015". Ad essere colpiti - ha spiegato l'ex numero uno dell'Fbi - centinaia di obiettivi, di entità nel tentativo di compromettere il processo elettorale". "L'amministrazione Obama cercò quindi di fare di tutto per contrastare questi cyberattacchi".
"Non sta a me dire se c'è stata ostruzione alla giustizia" da parte del presidente Trump, ha poi detto Comey, che, rispondendo a una domanda, non ha detto che Trump o un altro membro della sua amministrazione gli abbia chiesto di interrompere l'indagine sul Russiagate: Comey ha precisato che Trump non gli ordino' in maniera esplicita di lasciar cadere le indagini sull'ex consigliere per la sicurezza nazionale Michael Flynn, ma che egli interpreto' le sue parole come una disposizione, nel senso che "voleva che lasciassi cadere l'inchiesta su di lui". In merito poi allo stesso Trump, Comey ha precisato che ''non era sotto indagine quando io era direttore dell'Fbi''.
Poi l'attacco: "l'amministrazione Trump - ha dichiarato Comey - ha scelto di "diffamare me e l'Fbi, e ha mentito su di me e sull'Fbi. L'Fbi è e sarà sempre indipendente".
"Il presidente non è un bugiardo", è stata prima reazione della Casa Bianca, alle parole di James Comey. "Trump è soddisfatto che l'ex capo dell'Fbi James Comey abbia confermato che il presidente non è sotto inchiesta in alcuna indagine sulla Russia". La Casa Bianca non pensa che ci sia stato nulla di inappropriato nel fatto che il presidente Trump abbia contatto direttamente Comey.