di VITTORIO POLITO - Il Tribunale di Bari ha assolto con formula dubitativa di cui all'art.530, comma 2 c.p.p., Corrado Petrocelli, ex rettore dell’Università di Bari e, attualmente rettore dell’Università di San Marino, insieme ai quattro funzionari dell’Ateneo barese, coinvolti nella vicenda delle presunte procedure illecite per l’accesso alle scuole di specializzazione in medicina. La sentenza è stata emessa al termine di un processo celebrato con il rito abbreviato.
I quattro imputati rispondevano di concorso in abuso d’ufficio, falso e usurpazione di funzioni pubbliche. Oltre all'ex rettore Petrocelli, difeso dall’avvocato Vito Mormando, c’erano l’ex direttore amministrativo dell’Università degli Studi di Bari, Giorgio De Santis, difeso da Angelo Loizzi, Vito Sasanelli, all’epoca responsabile del procedimento amministrativo dei concorsi di accesso alle scuole di specializzazione, difeso da Beppe Modesti, e Gaetano Prudente dell'avvocatura dell’Ateneo, difeso da Raffaele Quarta. I fatti contestati risalgono al luglio 2012.
Stando agli accertamenti della magistratura barese, coordinati dal PM Luciana Silvestris che aveva chiesto quattro condanne ad un anno di reclusione. Gli imputati avrebbero trasferito un posto assegnato alla Scuola di specializzazione in “Urologia”, alla Scuola di Specializzazione “Malattie dell'Apparato cardiovascolare”, presumibilmente a favore della figlia dell’ex direttore amministrativo, Giorgio De Santis.
Non si può che condividere la sentenza, soprattutto da parte di chi non aveva nessun dubbio sull’esito del procedimento, ed io sono fra coloro che avevano la certezza della conclusione favorevole.
D’altro canto non posso che esternare al prof. Petrocelli i miei rallegramenti insieme alla mia gratitudine per le sue parole e le esortazioni nei miei confronti pronunciate in occasione della presentazione del mio libro “Baresità e… maresità” (Levante). Le sue espressioni di benevolenza hanno lasciato un segno indelebile nel mio animo, onorandomi e gratificandomi per i miei 40 anni trascorsi nell’Ateneo barese, oltre che per aver prefato e presentato magistralmente il mio volume.
Non posso che augurare al prof. Petrocelli buon lavoro con tutta la serenità e la tranquillità di cui necessita la sua attività di docente dell’Ateneo barese e di guida dell’Ateneo sammarinese.
I quattro imputati rispondevano di concorso in abuso d’ufficio, falso e usurpazione di funzioni pubbliche. Oltre all'ex rettore Petrocelli, difeso dall’avvocato Vito Mormando, c’erano l’ex direttore amministrativo dell’Università degli Studi di Bari, Giorgio De Santis, difeso da Angelo Loizzi, Vito Sasanelli, all’epoca responsabile del procedimento amministrativo dei concorsi di accesso alle scuole di specializzazione, difeso da Beppe Modesti, e Gaetano Prudente dell'avvocatura dell’Ateneo, difeso da Raffaele Quarta. I fatti contestati risalgono al luglio 2012.
Stando agli accertamenti della magistratura barese, coordinati dal PM Luciana Silvestris che aveva chiesto quattro condanne ad un anno di reclusione. Gli imputati avrebbero trasferito un posto assegnato alla Scuola di specializzazione in “Urologia”, alla Scuola di Specializzazione “Malattie dell'Apparato cardiovascolare”, presumibilmente a favore della figlia dell’ex direttore amministrativo, Giorgio De Santis.
Non si può che condividere la sentenza, soprattutto da parte di chi non aveva nessun dubbio sull’esito del procedimento, ed io sono fra coloro che avevano la certezza della conclusione favorevole.
D’altro canto non posso che esternare al prof. Petrocelli i miei rallegramenti insieme alla mia gratitudine per le sue parole e le esortazioni nei miei confronti pronunciate in occasione della presentazione del mio libro “Baresità e… maresità” (Levante). Le sue espressioni di benevolenza hanno lasciato un segno indelebile nel mio animo, onorandomi e gratificandomi per i miei 40 anni trascorsi nell’Ateneo barese, oltre che per aver prefato e presentato magistralmente il mio volume.
Non posso che augurare al prof. Petrocelli buon lavoro con tutta la serenità e la tranquillità di cui necessita la sua attività di docente dell’Ateneo barese e di guida dell’Ateneo sammarinese.