MADRID - Anche in Italia si registrano i primi casi di intossicazione alimentare causata dall’eccesso di istamina in tranci di tonno a pinne gialle decongelato importato dalla Spagna. Il quattro luglio 2017 il Ministero della salute ha diffuso un comunicato per annunciare il ritiro dal commercio del "Filetto tonno pinne gialle qualità extrataglio misto" della Trivaris SL in confezioni sotto vuoto con peso variabile. Il lotto coinvolto per il momento è T154-17 , e riporta sulle confezioni come data di scadenza 01.11.2018. Trivaris SL è una società con una vasta conoscenza dei mercati ittici nazionali ed internazionali dedicati alla trasformazione e commercializzazione dei prodotti della pesca sia freschi che surgelati con sede C/O Cegarra Cayuela Andrés, s / n. Apdo. 29 · 30360 · Dell'Unione (Murcia).
La prima allerta risale al 12 maggio 2017, quando il Ministero della salute spagnolo (AECOSAN) dirama un comunicato, ripreso sul sito del Ministero italiano, che focalizza l’attenzione sul rischio da intossicazione alimentare legato al consumo di tonno fresco con alti livelli di istamina. Questo focolaio di sindrome sgombroide in Spagna avrebbe già colpito 155 persone. Il problema coinvolge anche altri paesi europei come Francia, Germania, Italia e Portogallo destinatari di alcuni lotti contaminati, commercializzati dalla ditta Garciden della provincia di Almeria (Spagna). Da allora i richiami di prodotto sul mercato segnalati al Sistema di allerta rapida europeo (Rasff ) sono stati numerosi, e ora si registrano anche in Italia casi di sindrome sgombroide in diverse regioni.
Il problema non riguarda il tonno in scatola come riferiscono alcuni giornali, ma solo quello commercializzato fresco o decongelato. Lo sviluppo di istamina può essere causato dalla scarsa igiene nella manipolazione degli alimenti e, soprattutto, da una cattiva conservazione del pesce, tenuto a temperatura elevata per periodi di tempo prolungati. L’altro problema è che l’istamina resiste al calore e quindi la cottura dei cibi non ne annulla la pericolosità. La sindrome sgombroide è una patologia simil-allergica che si manifesta comunemente con arrossamento della pelle, prurito, cefalea pulsante, bruciore orale, crampi addominali, nausea, diarrea, palpitazioni, senso di malessere e raramente ipertermia a breve distanza dal consumo del pesce. In molti casi la sintomatologia tende a risolversi in maniera spontanea. Sintomi più severi possono presentarsi in soggetti asmatici o allergici in generale.
L’amministrazione sanitaria spagnola avverte che se dopo pochi minuti fino a tre ore dopo aver mangiato tonno, si registra uno dei sintomi sopra descritti, conviene consultare subito un medico. Giovanni D'Agata, presidente dello “Sportello dei Diritti”, associazione ormai punto di riferimento per la sicurezza alimentare in Italia, invita i consumatori che hanno acquistato il tonno oggetto del provvedimento a non consumarlo e a restituirlo al punto vendita d’acquisto. L’avviso di richiamo del lotto è stato pubblicato sul nuovo portale dedicato alle allerta alimentari del Ministero della salute.
La prima allerta risale al 12 maggio 2017, quando il Ministero della salute spagnolo (AECOSAN) dirama un comunicato, ripreso sul sito del Ministero italiano, che focalizza l’attenzione sul rischio da intossicazione alimentare legato al consumo di tonno fresco con alti livelli di istamina. Questo focolaio di sindrome sgombroide in Spagna avrebbe già colpito 155 persone. Il problema coinvolge anche altri paesi europei come Francia, Germania, Italia e Portogallo destinatari di alcuni lotti contaminati, commercializzati dalla ditta Garciden della provincia di Almeria (Spagna). Da allora i richiami di prodotto sul mercato segnalati al Sistema di allerta rapida europeo (Rasff ) sono stati numerosi, e ora si registrano anche in Italia casi di sindrome sgombroide in diverse regioni.
Il problema non riguarda il tonno in scatola come riferiscono alcuni giornali, ma solo quello commercializzato fresco o decongelato. Lo sviluppo di istamina può essere causato dalla scarsa igiene nella manipolazione degli alimenti e, soprattutto, da una cattiva conservazione del pesce, tenuto a temperatura elevata per periodi di tempo prolungati. L’altro problema è che l’istamina resiste al calore e quindi la cottura dei cibi non ne annulla la pericolosità. La sindrome sgombroide è una patologia simil-allergica che si manifesta comunemente con arrossamento della pelle, prurito, cefalea pulsante, bruciore orale, crampi addominali, nausea, diarrea, palpitazioni, senso di malessere e raramente ipertermia a breve distanza dal consumo del pesce. In molti casi la sintomatologia tende a risolversi in maniera spontanea. Sintomi più severi possono presentarsi in soggetti asmatici o allergici in generale.
L’amministrazione sanitaria spagnola avverte che se dopo pochi minuti fino a tre ore dopo aver mangiato tonno, si registra uno dei sintomi sopra descritti, conviene consultare subito un medico. Giovanni D'Agata, presidente dello “Sportello dei Diritti”, associazione ormai punto di riferimento per la sicurezza alimentare in Italia, invita i consumatori che hanno acquistato il tonno oggetto del provvedimento a non consumarlo e a restituirlo al punto vendita d’acquisto. L’avviso di richiamo del lotto è stato pubblicato sul nuovo portale dedicato alle allerta alimentari del Ministero della salute.
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Salute e benessere