di VITTORIO POLITO – Le cose più buone sono sempre quelle più semplici. Ci riferiamo alla pasta che è ritenuta dai nutrizionisti un alimento completo e svolge un ruolo fondamentale nella nostra alimentazione, nonostante i consolidati benefici di questo alimento siano messi in discussione da “diete” che prediligono un basso consumo calorico. La pasta è da sempre un punto cardine della dieta mediterranea, considerata dai nutrizionisti un cibo sano ed energetico sotto tutti i punti di vista e che, tutto sommato costa poco.
È questo il segreto del successo di un’azienda che produce, da sempre, pasta di semola di grano duro. Una storia iniziata nel 1890 per mano di Francesco Divella, che realizza il suo primo molino per la macinazione del grano a Rutigliano, piccolo comune agricolo della provincia barese. Giorno dopo giorno, l’impegno quotidiano di tante persone ha dato i suoi frutti, trasformando l’azienda, oggi alla sua quarta generazione, in una solida realtà che affronta giornalmente le sfide del mercato italiano ed estero.
Ma andiamo per ordine. Pare che un secolo prima di Cristo, Cicerone e Orazio, già apprezzavano una specie di pasta che altro non era che una schiacciata di farina, senza lievito, cotta in acqua, insomma quella che sotto certi aspetti potrebbe rappresentare la nostra lasagna. Ma le più antiche testimonianze sulla pasta cotta in acqua risalgono al 3000 a.C.
Aristofane, commediografo greco, in una descrizione di taglio gastronomico, accenna ad una pasta che ricorda il raviolo. Col termine ‘maccherone’, trovato già in uno scritto del Basso Medio Evo, si denominava in quel tempo ogni tipo di pasta, lunga e corta, mentre in Sicilia si definivano ‘maccarones’ le paste ripiene che oggi potremmo definire ravioli. Altre tracce ci portano in Medio Oriente e pare possibile che la pasta secca sia di origine araba. Questa ipotesi è accreditata dai nomi arabi ‘itryya’ e ‘fad’ attribuiti ai fili di pasta di forma cilindrica e ai ‘fidelini’. In terre come la Sicilia e la Spagna, che hanno subito la dominazione araba, l’uso dei due termini continua, trasformati in ‘trii’, ‘fideli’ ed in ‘tria’ e ‘fidear’.
L’arte della pasta si serve anche di piccoli elementi fabbricati artigianalmente, in geometrie difficilmente riscontrabili in natura. I ‘ziti’ (una particolare qualità di pasta), prende il nome dalla donna che va sposa, che a Napoli ed anche a Bari, è chiamata in dialetto ‘zita’. Si tratta della classica pasta per il pranzo di nozze, ma per i baresi i ‘ziti’ rappresentavano anche la trafila per il pranzo della domenica, i quali dovevano essere rigorosamente spezzati a mano (si tratta infatti di una pasta lunga). I bucatini, invece, furono un modo tutto romano di reinterpretare gli spaghetti, mentre a fine ’800 i ditalini (o tubettini) rigati furono chiamati anche garibaldini (?).
Ma, la realtà alimentare pugliese è rappresentata dal Pastificio “Divella” che insiste sul territorio di Rutigliano nel quale si realizzano quotidianamente tonnellate di pasta non solo secca, ma anche fresca, nelle varie trafile, farine e oggi anche biscottificio. Stiamo parlando di un’azienda i cui prodotti sono presenti non solo sul territorio nazionale ma anche in moltissimi Paesi del mondo.
Un discorso a parte va fatto per le paste fresche, che a Bari e in Puglia sono rappresentate essenzialmente dalle orecchiette, confezionate a mano con semola di grano duro, acqua, “indice” e “pollice”, ma che “Divella” ha anche inserito nella produzione nel suo mastodontico pastificio, che non teme confronti, per controllo della qualità, attenta selezione delle materie prime, moderne tecnologie, rispetto dell’ambiente e responsabilità sociale.
Qualche numero: 320 dipendenti, 1200 tonnellate di pasta secca, 35 tonnellate di pasta fresca, circa 200 formati di pasta e 90 tonnellate di biscotti al giorno, oltre alla lavorazione di 1600 tonnellate di grano tra ‘duro’ e ‘tenero’.
Tante persone animate dalla “Passione Mediterranea” danno vita alla produzione nei tre stabilimenti del pastificio tramandando, da oltre 125 anni, i principi della dieta mediterranea in tutto il mondo. Un vanto della nostra Puglia che non teme confronti.
E ricordate, infine, che la pasta è ottima contro lo stress e per la dieta degli atleti, dona benessere e previene anche molte malattie. Vi pare poco?