“Oltre a penalizzare - continua Trevisi - l’utenza pugliese si stanno provocando importanti danni al turismo. In questi giorni sono, infatti, tanti i turisti che arrivano sulle nostre spiagge, costretti ad attendere ore sotto il sole l’arrivo di uno degli autobus sostitutivi. Sul fronte interno si ha, inoltre, tutta l'impressione che il nuovo management di FSE non tenga conto delle richieste dei lavoratori, ormai stanchi di prestare servizio su treni insicuri e fatiscenti, e assolutamente non adeguati con le esigenze del territorio. Basti pensare - continua - che nelle ore di punta sulla linea Lecce - Gallipoli i viaggiatori sono stipati sulle littorine come bestiame su un carro, e sottoposti a temperature da cottura a fuoco lento, quando basterebbe spostare un ATR da Bari a Lecce per farli viaggiare comodamente. Mi chiedo: è giusto che un territorio, considerato uno tra i più belli al mondo, tratti i suoi visitatori in questo modo?”.
Per aumentare il numero di treni, FSE a settembre del 2016 ha noleggiato quattro automotrici FIAT da Trenitalia, in modo da formare due convogli aggiuntivi in servizio sulle linee salentine. “Si tratta di automotrici che dovevano essere demolite e smaltite da Trenitalia - incalza Trevisi - che invece ha trovato il modo di lucrarci su noleggiandole a buon prezzo. Questo dimostra la considerazione che si ha nei confronti degli utenti salentini trattati a livello nazionale da ultima ruota del carro. Tutto ciò rappresenta una vera presa in giro perché Ferrovie dello Stato acquisendo FSE aveva il compito di rilanciare il servizio nel Salento, invece è chiaro che a Lecce si stia puntando sul trasporto su gomma, mentre solo nel barese si voglia rilanciare la ferrovia. Il sospetto - conclude - è che si stiano creando rami secchi per aver poi la scusa per tagliarli definitivamente, quando invece un servizio ferroviario nel Salento efficiente e adeguato ridurrebbe notevolmente traffico ed inquinamento nonché il pericolo incidenti stradali che sono in crescita proprio a causa del fatto che il trasporto su gomma è sovrautilizzato in quanto è ormai l’unico rimasto possibile nel tacco d'Italia”.