MILANO - Da venerdì 21 luglio sarà in rotazione “Vulcano”, il nuovo singolo e video di Francesca Michielin. Il brano anticipa il prossimo importante progetto discografico che uscirà in autunno. Il video è firmato da Giacomo Triglia alla quinta collaborazione con Francesca, ed è stato girato a Berlino.
“Vulcano” racconta Francesca attraverso uno sguardo totalmente inedito.
Nel testo ricorrono spesso parole che iniziano con la lettera V (volontà, vanità, volume, vertigine, vagare, vuoto, viaggiare) in un gioco di rimandi a diverse immagini e stati d’animo contrastanti. Il brano è il racconto personale di Francesca oggi e della sua crescita attraverso vertigini e paure ma anche voglie e passioni. Francesca Michielin lo definisce «un up tempo magmatico, viscerale e caldo, e insieme elettrico e urban.
Oltre alla caratteristica cassa elettronica in quattro, tipica della musica dance, i legnosi e istintivi cajon hanno aggiunto una ritmica più tribale. Il riff di piano e il giro di basso, più scuri, e il movimento dei suoni campionati che evocano il ribollire interno della lava, contrastano con gli arpeggiatori frizzanti e plastici come lapilli e gli accenti esplosivi degli ottoni. La produzione vocale è essenziale e diretta, la cellula “V” si ripete come pulsazione costante, come fosse il cuore stesso del vulcano».
Nel testo ricorrono spesso parole che iniziano con la lettera V (volontà, vanità, volume, vertigine, vagare, vuoto, viaggiare) in un gioco di rimandi a diverse immagini e stati d’animo contrastanti. Il brano è il racconto personale di Francesca oggi e della sua crescita attraverso vertigini e paure ma anche voglie e passioni. Francesca Michielin lo definisce «un up tempo magmatico, viscerale e caldo, e insieme elettrico e urban.
Oltre alla caratteristica cassa elettronica in quattro, tipica della musica dance, i legnosi e istintivi cajon hanno aggiunto una ritmica più tribale. Il riff di piano e il giro di basso, più scuri, e il movimento dei suoni campionati che evocano il ribollire interno della lava, contrastano con gli arpeggiatori frizzanti e plastici come lapilli e gli accenti esplosivi degli ottoni. La produzione vocale è essenziale e diretta, la cellula “V” si ripete come pulsazione costante, come fosse il cuore stesso del vulcano».