TARANTO - “La sconclusionata vicenda Ilva, con il passaggio della prima acciaieria europea ad Arcelor Mittal, continua a destare viva preoccupazione tra tutte le persone di buon senso, lavoratori dell’azienda in primis, che temono per il proprio futuro. Con un’interrogazione rivolta al ministro del Lavoro ho chiesto allo Stato di mostrare la massima responsabilità a tutela delle migliaia di famiglie che si ritrovano in balia degli eventi, facendosi promotore di un tavolo congiunto tra le parti, come già richiesto dai sindacati, e per individuare modalità e tempistiche atte a scongiurare nuovi disoccupati”, lo dichiara l’onorevole Vincenza Labriola di Forza Italia.
“Nascondersi dietro ad un dito non serve a nulla – prosegue la deputata forzista –. Lo sciopero di 4 ore proclamato dai sindacati per mercoledì, in concomitanza del quale potrebbe essere attuata anche una sensibilizzazione della popolazione locale con iniziative informative, è sintomatico di una situazione di grave difficoltà e disagio. Le rassicurazioni sin qui giunte dal Mise nulla possono contro gli annunciati 6 mila esuberi. Lo Stato deve dire, e subito, in quale direzione si muoverà per fare sì che coloro che presto non lavoreranno più in Ilva possano godere di nuove opportunità formative e professionali. Solo scelte avvedute eviteranno un ulteriore inaccettabile peggioramento della già gravissima situazione economica tarantina”.
“Nascondersi dietro ad un dito non serve a nulla – prosegue la deputata forzista –. Lo sciopero di 4 ore proclamato dai sindacati per mercoledì, in concomitanza del quale potrebbe essere attuata anche una sensibilizzazione della popolazione locale con iniziative informative, è sintomatico di una situazione di grave difficoltà e disagio. Le rassicurazioni sin qui giunte dal Mise nulla possono contro gli annunciati 6 mila esuberi. Lo Stato deve dire, e subito, in quale direzione si muoverà per fare sì che coloro che presto non lavoreranno più in Ilva possano godere di nuove opportunità formative e professionali. Solo scelte avvedute eviteranno un ulteriore inaccettabile peggioramento della già gravissima situazione economica tarantina”.