LECCE - Grave carenza di personale negli ospedali. Il sindacato Fsi-Usae minaccia forme di lotta e propone di assegnare incarichi diretti e temporanei.
Continua a far preoccupare la carenza di personale (medici e infermieri) soprattutto negli ospedali della provincia di Lecce.
A scendere in campo è il segretario di Fsi-Usae Francesco Perrone, che in una nota inviata oggi ai vertici della Asl, si dice perplesso sulla possibilità che si riesca ad espletare i concorsi entro la fine di luglio e quindi reclutare gli operatori mancanti con i quali far fronte all’emergenza estiva e consentire così la fruizione delle ferie al personale (irrinunciabili per diritto).
Carenza di personale che - rammenta Perrone nella lettera – crea disagi non solo negli ospedali ma anche nei presidi territoriali attivi e nella medicina penitenziaria, dove quotidianamente si fatica per mantenere i livelli minimi di assistenza. Perrone riferisce di un crescente malcontentoe del disagio legato alle continue violazioni dei diritti degli operatori, in particolare sui carichi di lavoro e sui turni e, di conseguenza, sull’assistenza ai pazienti.
Considerato il crescente flusso turistico - propone il segretario Fsi - perché non utilizzare nel frattempo soluzioni alternative e celeri per il reclutamento del personale occorrente, assegnando incarichi temporanei e diretti, cosi’ come viene attuato da altre Asl pugliesi, in attesa del completamento delle graduatorie degli avvisi pubblici? La segreteria Fsi – avverte Perrone - non e’ disponibile ad accettare forme di organizzazioni di lavoro che comportino ulteriori aumenti di carichi di lavoro, nei confronti del già risicato numero di operatori in servizio e si riserva sin d’ora di intraprendere ogni forma di lotta sindacale consentita dalle vigenti norme. E per discutere e approfondire la sua proposta il segretario Perrone chiede un incontro urgente alla direzione generale.
Carenza di personale che - rammenta Perrone nella lettera – crea disagi non solo negli ospedali ma anche nei presidi territoriali attivi e nella medicina penitenziaria, dove quotidianamente si fatica per mantenere i livelli minimi di assistenza. Perrone riferisce di un crescente malcontentoe del disagio legato alle continue violazioni dei diritti degli operatori, in particolare sui carichi di lavoro e sui turni e, di conseguenza, sull’assistenza ai pazienti.
Considerato il crescente flusso turistico - propone il segretario Fsi - perché non utilizzare nel frattempo soluzioni alternative e celeri per il reclutamento del personale occorrente, assegnando incarichi temporanei e diretti, cosi’ come viene attuato da altre Asl pugliesi, in attesa del completamento delle graduatorie degli avvisi pubblici? La segreteria Fsi – avverte Perrone - non e’ disponibile ad accettare forme di organizzazioni di lavoro che comportino ulteriori aumenti di carichi di lavoro, nei confronti del già risicato numero di operatori in servizio e si riserva sin d’ora di intraprendere ogni forma di lotta sindacale consentita dalle vigenti norme. E per discutere e approfondire la sua proposta il segretario Perrone chiede un incontro urgente alla direzione generale.