BARI - "Pensioni dignitose per i pensionati di ieri, di oggi e di domani”. E’ questo il tema dell’assemblea pubblica organizzata dalla CIA Agricoltori Italiani della Puglia, in collaborazione con il patronato INAC Puglia e l’ANP Puglia Associazione Nazionale Pensionati. L’incontro si terrà lunedì 24 luglio 2017, alle ore 17, all’Hotel Majesty di Bari, in via Gentile 97/b. “L’obiettivo è quello di continuare la nostra azione sindacale”, ha dichiarato Raffaele Carrabba, presidente regionale di CIA Agricoltori Italiani della Puglia, “per la discussione e l’approvazione, da parte di Parlamento e Governo, delle nostre proposte in merito all’aumento delle pensioni basse e alla garanzia per i futuri pensionati di una pensione dignitosa, oggi compromessa dal sistema retributivo”.
CIA Puglia, Inac e ANP chiedono che le loro proposte siano discusse e approvate in sede di elaborazione della legge di stabilità 2018. L’Assemblea - cui parteciperanno delegazioni CIA, INAC e ANP da tutta la Puglia – sarà coordinata da Giannicola D’Amico, vicepresidente regionale CIA Agricoltori Italiani della Puglia. Interverranno Francesco Tinelli, presidente regionale ANP-CIA Puglia, e Antonio Barile, presidente nazionale patronato INAC. Le conclusioni del dibattito saranno affidate a Raffaele Carrabba, presidente regionale di CIA Agricoltori Italiani della Puglia.
Equiparare progressivamente i minimi pensionistici al 40% del reddito medio nazionale (650 euro), come previsto dalla Carta Sociale Europea. Questa la richiesta del sistema CIA Agricoltori Italiani, come recentemente ribadito nel corso dell’incontro a Montecitorio tra i vertici dell’organizzazione e Carlo Leoni, consigliere politico della presidente della Camera Laura Boldrini. Un colloquio frutto dell'impegno dell'Associazione a sostegno dei pensionati con manifestazioni in tutta Italia e, soprattutto, con la petizione popolare presentata ufficialmente nei mesi scorsi a Parlamento e Governo. Centomila firme raccolte dall'Anp-Cia sul territorio nazionale che hanno contribuito all'arrivo, il 1°luglio, della sospirata quattordicesima mensilità per circa tre milioni e mezzo di pensionati. Un miglioramento atteso e invocato, che comunque non basta. La CIA sostiene con forza che quell’intervento debba essere confermato nella legge di Bilancio 2018. Pensioni da fame per chi ha lavorato in agricoltura, le più basse d'Europa con una media largamente sotto i 500 euro al mese. Questo costringe i produttori a continuare l'attività, bloccando il turn-over nei campi. La diretta conseguenza è uno dei più bassi indici mondiali di nuovi ingressi nel settore da parte dei giovani, fermi sotto il 6%.
CIA Puglia, Inac e ANP chiedono che le loro proposte siano discusse e approvate in sede di elaborazione della legge di stabilità 2018. L’Assemblea - cui parteciperanno delegazioni CIA, INAC e ANP da tutta la Puglia – sarà coordinata da Giannicola D’Amico, vicepresidente regionale CIA Agricoltori Italiani della Puglia. Interverranno Francesco Tinelli, presidente regionale ANP-CIA Puglia, e Antonio Barile, presidente nazionale patronato INAC. Le conclusioni del dibattito saranno affidate a Raffaele Carrabba, presidente regionale di CIA Agricoltori Italiani della Puglia.
Equiparare progressivamente i minimi pensionistici al 40% del reddito medio nazionale (650 euro), come previsto dalla Carta Sociale Europea. Questa la richiesta del sistema CIA Agricoltori Italiani, come recentemente ribadito nel corso dell’incontro a Montecitorio tra i vertici dell’organizzazione e Carlo Leoni, consigliere politico della presidente della Camera Laura Boldrini. Un colloquio frutto dell'impegno dell'Associazione a sostegno dei pensionati con manifestazioni in tutta Italia e, soprattutto, con la petizione popolare presentata ufficialmente nei mesi scorsi a Parlamento e Governo. Centomila firme raccolte dall'Anp-Cia sul territorio nazionale che hanno contribuito all'arrivo, il 1°luglio, della sospirata quattordicesima mensilità per circa tre milioni e mezzo di pensionati. Un miglioramento atteso e invocato, che comunque non basta. La CIA sostiene con forza che quell’intervento debba essere confermato nella legge di Bilancio 2018. Pensioni da fame per chi ha lavorato in agricoltura, le più basse d'Europa con una media largamente sotto i 500 euro al mese. Questo costringe i produttori a continuare l'attività, bloccando il turn-over nei campi. La diretta conseguenza è uno dei più bassi indici mondiali di nuovi ingressi nel settore da parte dei giovani, fermi sotto il 6%.