RINASCITE. In stand-bye il PSI 2.0

di FRANCESCO GRECO. ROMA – Ricomporre l’infinita diaspora, le varie anime del socialismo italiano sparse fra destra e sinistra, ma anche nelle falangi dell’astensionismo.

Se la fenice rinasce dalle sue stesse ceneri, a 125 anni dalla fondazione (1892) e a 25 anni dalla distruzione del vecchio Partito Socialista con “la falsa rivoluzione” (Craxi) delle inchieste di Mani Pulite, si pensa al ritorno di un soggetto politico del tutto nuovo, senza le criticità del passato, contro populismi, sovranismi, finti riformismi, autoritarismi, derive plebiscitarie e antidemocratiche.

E’ l’idea cui starebbero lavorando da qualche mese vecchi e nuovi socialisti. Esattamente da quando – a fronte del fallimento oggettivo del maggioritario che ha dato instabilità e fragilità all’architettura istituzionale e governi non eletti - il sistema politico si è evoluto verso il ritorno al proporzionale, perché la rappresentatività è un valore che sta sopra la governabilità.
 
E così, mentre Ciriaco De Mita da sindaco di Nusco lavora per la ricostruzione della Democrazia Cristiana, a Roma si pensa di rifondare il PSI adeguandolo al tempo 2.0. “C’è un deficit di socialismo  – ragionano in tanti – il Pci-Pds-Ds-Pd ha assorbito qualche dirigente di secondo piano, smanioso di visibilità e di riproporsi come casta, ma non l’elettorato socialista storico e potenziale, nè tantomeno la cultura genetica del socialismo libertario e riformista, modernizzante, che non era nemmeno nell’Ulivo, che assemblava due delle tante componenti culturali italiane: cattolicesimo e comunismo, non la grande tradizione socialista che ha dato all’Italia progresso e avanzamento sociale, uguaglianza e diritti, conquiste oggi messe in discussione”.
 
In un panorama di sinistra atomizzata (oggi a Roma Giuliano Pisapia riunisce alcuni frammenti, generali senza eserciti che spera di assemblare sotto l’egida del “Campo Progressista”), il garofano 2.0 quindi si appresta a ritornare sulla scena.

Presto, assicurano rumors di buona fonte, saranno convocati gli Stati Generali del Socialismo italiano e si entrerà nella fase costituente.

Come diceva il pensatore cinese Lao-Tzu: “L’infinitamente lontano è il ritorno”.

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