BARI - È stato approvato ieri il bilancio 2016 dell’azienda di trasporto pubblico cittadina Amtab che, dopo lunghi periodi di difficoltà , torna a registrare un utile pari a 190mila euro (344mila prima delle imposte), grazie ad una politica di gestione portata avanti dal management aziendale in accordo con i sindacati e con l’amministrazione comunale.
“Siamo passati da un disavanzo di circa 1,5 milioni di euro nel bilancio 2015 a un utile che, seppure contenuto, di 190.000 euro del 2016, testimonia tutto l’impegno e gli sforzi profusi in questi anni - commenta Decaro - sia dall’amministrazione comunale sia dal management aziendale. Non è l’unica notizia incoraggiante. I dati sui ricavi dei primi sei mesi del 2017, nettamente migliori rispetto a quelli dello stesso periodo del 2016, ci fanno ben sperare nel miglioramento ulteriore di questo trend positivo. In questo periodo, infatti, sono cresciuti i dati delle vendite dei titoli di viaggio e degli abbonamenti. Questo conferma il cambio di passo anche sul fronte della collaborazione con i cittadini che stanno abbandonando la cattiva abitudine di viaggiare senza biglietto. Sempre in questi mesi si sono concluse positivamente le gare per l’acquisto dei 54 nuovi autobus che sono già in costruzione e che, da gennaio, ci permetteranno di rinnovare quasi la metà del parco mezzi. In questo modo, oltre a sanare i conti dell’azienda, contiamo di migliorare anche la qualità del servizio, due elementi che necessariamente devono procedere di pari passo per offrire ai cittadini un trasporto pubblico efficiente e una valida alternativa all’utilizzo dei mezzi privati. Questo obiettivo deve essere per noi prioritario anche per premiare i cittadini che hanno dimostrato di voler dare fiducia all’azienda e di aver finalmente compreso che il servizio di trasporto pubblico è un bene di tutti e a cui tutti possiamo contribuire”.
I dati contabili della società attestano che nei primi sei mesi del 2017 vi è stato un aumento dei proventi del 26 % delle vendite di biglietti ordinari passati a 1.873.068,40 € rispetto al 1.487.420,68 € nel 2016. Ancora più sensibile l’aumento delle vendite degli abbonamenti pari a circa il 45 % (da 663.293,01 € del periodo gennaio-giugno 2016 a 958.946,93 € registrati nel primo semestre 2017).
“Siamo passati da un disavanzo di circa 1,5 milioni di euro nel bilancio 2015 a un utile che, seppure contenuto, di 190.000 euro del 2016, testimonia tutto l’impegno e gli sforzi profusi in questi anni - commenta Decaro - sia dall’amministrazione comunale sia dal management aziendale. Non è l’unica notizia incoraggiante. I dati sui ricavi dei primi sei mesi del 2017, nettamente migliori rispetto a quelli dello stesso periodo del 2016, ci fanno ben sperare nel miglioramento ulteriore di questo trend positivo. In questo periodo, infatti, sono cresciuti i dati delle vendite dei titoli di viaggio e degli abbonamenti. Questo conferma il cambio di passo anche sul fronte della collaborazione con i cittadini che stanno abbandonando la cattiva abitudine di viaggiare senza biglietto. Sempre in questi mesi si sono concluse positivamente le gare per l’acquisto dei 54 nuovi autobus che sono già in costruzione e che, da gennaio, ci permetteranno di rinnovare quasi la metà del parco mezzi. In questo modo, oltre a sanare i conti dell’azienda, contiamo di migliorare anche la qualità del servizio, due elementi che necessariamente devono procedere di pari passo per offrire ai cittadini un trasporto pubblico efficiente e una valida alternativa all’utilizzo dei mezzi privati. Questo obiettivo deve essere per noi prioritario anche per premiare i cittadini che hanno dimostrato di voler dare fiducia all’azienda e di aver finalmente compreso che il servizio di trasporto pubblico è un bene di tutti e a cui tutti possiamo contribuire”.
I dati contabili della società attestano che nei primi sei mesi del 2017 vi è stato un aumento dei proventi del 26 % delle vendite di biglietti ordinari passati a 1.873.068,40 € rispetto al 1.487.420,68 € nel 2016. Ancora più sensibile l’aumento delle vendite degli abbonamenti pari a circa il 45 % (da 663.293,01 € del periodo gennaio-giugno 2016 a 958.946,93 € registrati nel primo semestre 2017).