BRINDISI - Il “Progetto Polizia postale 4.0” in fase di attuazione ha previsto un nuovo piano di riordino delle Sezioni di Polizia Postale e delle Comunicazioni nazionale, prevedendo 20 compartimenti regionali, 7 sezioni distrettuali e 30 sezioni provinciali. In Puglia è prevista la chiusura di un unico centro, quello di Brindisi. Duro in merito il commento del consigliere regionale M5S brindisino Gianluca Bozzetti: “Ancora una volta, a pagare il prezzo più alto è la provincia di Brindisi. Una decisione che appare ancora più assurda in quanto Brindisi è una città di transito, sia per il porto che per l’aeroporto, dove è elevato il livello di allerta terroristico, basti ricordare l’invio dello scorso anno dei reparti speciali. Inoltre l’ottimo lavoro condotto senza tanti proclami dalla sezione di Polizia postale e delle Comunicazioni di Brindisi e riconosciuto unanimemente dagli addetti ai lavoro dovrebbe far riflettere tutti su quanto sia assurda questa decisione. Il corpo della Polizia Postale e delle Comunicazioni rappresenta oggi un pilastro fondamentale della divisione operativa della Polizia di Stato ed è la sezione dedicata alle collaborazioni internazionali impegnata con gli omologhi Uffici di Polizia stranieri nel contrasto al Cybercrime.”
Dalle rilevazioni del COISP nel 2017 l’Italia è salita di ben otto posizioni tra i Paesi più attaccati dagli hacker su scala globale, passando dalla 50esima alla 42 esima posizione e chiudere gli Uffici della Polizia Postale significherebbe spostare l’attenzione verso la sicurezza istituzionale e le infrastrutture critiche ma allontanarsi dai cittadini che subiscono, in prima persona, la cybercriminalità. “Ritengo – incalza Bozzetti – che queste scelte siano sicuramente in controtendenza se pensiamo che i reati commessi per mezzo di strumenti tecnologici superano ormai da anni quelli tradizionali ed il trend è in continuo ed inesorabile aumento. Non è concepibile smantellare le sedi della Polizia postale in nome di un ridimensionamento e di una razionalizzazione economica tutta poi da verificare.”
La vera ragione della chiusura delle postazioni su tutto il territorio nazionale, infatti, pare essere l’assenza di circa 18mila unità all’organico complessivo e, quindi, non vi è più la capacità di mantenere efficienti e funzionali tutti i reparti di Polizia. Gli agenti, infatti, molto probabilmente verranno trasferiti o allocati presso specifiche sezioni delle locali squadre mobili, una situazione quindi già esasperata dalla legge Madia che ha ridotto ulteriormente l’organico decretando di fatto la chiusura di numerosi uffici di Polizia sul territorio.
“Per tutti questi motivi - conclude il consigliere brindisino - ho presentato una interrogazione regionale urgente per scongiurare l’ennesimo scippo ai danni della nostra comunità e quindi per chiedere al Presidente Emiliano se sia stato già richiesto o se intenda chiedere chiarimenti e/o un incontro al Dirigente del Servizio Regionale della Specialità nonché al Prefetto al fine di chiedere le motivazioni di questa scelta che lascerebbero sguarnito un presidio importante e di frontiera sul territorio regionale e nazionale e valutare, con le competenti autorità centrali, anche la possibilità di prevedere una riorganizzazione differente dei presidi al fine di tutelare la sicurezza e incolumità dei cittadini pugliesi e italiani, in generale, nell’attuale contesto.
Dalle rilevazioni del COISP nel 2017 l’Italia è salita di ben otto posizioni tra i Paesi più attaccati dagli hacker su scala globale, passando dalla 50esima alla 42 esima posizione e chiudere gli Uffici della Polizia Postale significherebbe spostare l’attenzione verso la sicurezza istituzionale e le infrastrutture critiche ma allontanarsi dai cittadini che subiscono, in prima persona, la cybercriminalità. “Ritengo – incalza Bozzetti – che queste scelte siano sicuramente in controtendenza se pensiamo che i reati commessi per mezzo di strumenti tecnologici superano ormai da anni quelli tradizionali ed il trend è in continuo ed inesorabile aumento. Non è concepibile smantellare le sedi della Polizia postale in nome di un ridimensionamento e di una razionalizzazione economica tutta poi da verificare.”
La vera ragione della chiusura delle postazioni su tutto il territorio nazionale, infatti, pare essere l’assenza di circa 18mila unità all’organico complessivo e, quindi, non vi è più la capacità di mantenere efficienti e funzionali tutti i reparti di Polizia. Gli agenti, infatti, molto probabilmente verranno trasferiti o allocati presso specifiche sezioni delle locali squadre mobili, una situazione quindi già esasperata dalla legge Madia che ha ridotto ulteriormente l’organico decretando di fatto la chiusura di numerosi uffici di Polizia sul territorio.
“Per tutti questi motivi - conclude il consigliere brindisino - ho presentato una interrogazione regionale urgente per scongiurare l’ennesimo scippo ai danni della nostra comunità e quindi per chiedere al Presidente Emiliano se sia stato già richiesto o se intenda chiedere chiarimenti e/o un incontro al Dirigente del Servizio Regionale della Specialità nonché al Prefetto al fine di chiedere le motivazioni di questa scelta che lascerebbero sguarnito un presidio importante e di frontiera sul territorio regionale e nazionale e valutare, con le competenti autorità centrali, anche la possibilità di prevedere una riorganizzazione differente dei presidi al fine di tutelare la sicurezza e incolumità dei cittadini pugliesi e italiani, in generale, nell’attuale contesto.