SAN GIOVANNI ROTONDO - La scorsa settimana, una paziente di San Severo di 45 anni ha eseguito, con l’assistenza del marito, il primo trattamento di Emodialisi Domiciliare fornito dall’IRCCS Casa Sollievo della Sofferenza di San Giovanni Rotondo.
Il marito, grazie all’addestramento svolto nell’Unità di Nefrologia e Dialisi, ha eseguito alla lettera la procedura, prestando attenzione alle prescrizioni del medico. Sempre il marito si occuperà della gestione del macchinario, concesso in comodato d’uso gratuito, del filtro e delle sacche di liquido che arriveranno a domicilio. Dovrà tenere inoltre un diario mensile in cui annotare i parametri da consegnare al nefrologo per la verifica periodica.
I pazienti con uremia cronica, cioè con insufficienza renale terminale che necessitano di emodialisi, devono necessariamente recarsi in un Centro di Emodialisi per almeno 3 volte a settimana, anche 4-5 in alcuni casi. Un vincolo che limita fortemente la vita di tutti i gironi, famigliare, lavorativa e legata al tempo libero.
Con questo nuovo servizio, il paziente partecipa attivamente al processo di cura scegliendo liberamente dove e quando sottoporsi alla dialisi. Si realizzano così l’autonomia della coppia paziente-partner e l’affrancamento della dipendenza dalla struttura specialistica, che comunque è sempre a disposizione per ogni evenienza.
«Per accedere al servizio è sufficiente che ogni paziente abbia un “partner terapeutico”, un famigliare o un “caregiver” che decida di assisterlo – spiega Filippo Aucella, direttore dell’Unità di Nefrologia e Dialisi di Casa Sollievo della Sofferenza –. Sarà necessario per entrambi un periodo di addestramento in ospedale della durata di un mese circa. Completato il percorso formativo certificato, siamo pronti ad affiancarli a domicilio per le prime volte. Da lì in poi è tutto piuttosto semplice, basta seguire le indicazioni e in caso di problema contattare l’Unità di Emodialisi disponibile telefonicamente 24 ore su 24. Siamo pronti a fornire il servizio a tutti i pazienti che ne faranno richiesta».
L’Emodialisi Domiciliare ha degli indubbi vantaggi, poiché evita al paziente di recarsi in ospedale più volte a settimana e di sottostare agli orari delle prenotazioni. A domicilio se ne possono fare anche 5-6 a settimana con trattamenti della durata di 2-3 ore, comodamente sul divano, o davanti alla tv. Si può eseguire il trattamento in una qualsiasi ora della giornata, a scelta, basta svolgere le sedute con una certa regolarità fisiologica.
«Il nuovo servizio – spiega Domenico Di Bisceglie, direttore sanitario dell’Ospedale di San Giovanni Rotondo – rappresenta un’estensione dell’Ospedale che si integra nel Territorio, per agevolare i pazienti con difficoltà a deambulare o che devono spostarsi per chilometri per raggiungere il centro più vicino. L’emodialisi a domicilio, inoltre, completa l’offerta assistenziale agli emodializzati già disponile nell’Ospedale Casa Sollievo e nei 4 centri di Monte Sant’Angelo, Manfredonia, Vieste e Rodi Garganico, che da anni assistono residenti e turisti che scelgono il Gargano per trascorrere le vacanze. L’integrazione Ospedale-Territorio – conclude Di Bisceglie – rappresenta il futuro dell’assistenza e l’Emodialisi Domiciliare non è l’unico esempio. Con l’ASL di Foggia abbiamo già realizzato, in alcuni distretti, le dimissioni protette, che consentono la restituzione precoce dell’ammalato appena guarito al suo territorio».
Il marito, grazie all’addestramento svolto nell’Unità di Nefrologia e Dialisi, ha eseguito alla lettera la procedura, prestando attenzione alle prescrizioni del medico. Sempre il marito si occuperà della gestione del macchinario, concesso in comodato d’uso gratuito, del filtro e delle sacche di liquido che arriveranno a domicilio. Dovrà tenere inoltre un diario mensile in cui annotare i parametri da consegnare al nefrologo per la verifica periodica.
I pazienti con uremia cronica, cioè con insufficienza renale terminale che necessitano di emodialisi, devono necessariamente recarsi in un Centro di Emodialisi per almeno 3 volte a settimana, anche 4-5 in alcuni casi. Un vincolo che limita fortemente la vita di tutti i gironi, famigliare, lavorativa e legata al tempo libero.
Con questo nuovo servizio, il paziente partecipa attivamente al processo di cura scegliendo liberamente dove e quando sottoporsi alla dialisi. Si realizzano così l’autonomia della coppia paziente-partner e l’affrancamento della dipendenza dalla struttura specialistica, che comunque è sempre a disposizione per ogni evenienza.
«Per accedere al servizio è sufficiente che ogni paziente abbia un “partner terapeutico”, un famigliare o un “caregiver” che decida di assisterlo – spiega Filippo Aucella, direttore dell’Unità di Nefrologia e Dialisi di Casa Sollievo della Sofferenza –. Sarà necessario per entrambi un periodo di addestramento in ospedale della durata di un mese circa. Completato il percorso formativo certificato, siamo pronti ad affiancarli a domicilio per le prime volte. Da lì in poi è tutto piuttosto semplice, basta seguire le indicazioni e in caso di problema contattare l’Unità di Emodialisi disponibile telefonicamente 24 ore su 24. Siamo pronti a fornire il servizio a tutti i pazienti che ne faranno richiesta».
L’Emodialisi Domiciliare ha degli indubbi vantaggi, poiché evita al paziente di recarsi in ospedale più volte a settimana e di sottostare agli orari delle prenotazioni. A domicilio se ne possono fare anche 5-6 a settimana con trattamenti della durata di 2-3 ore, comodamente sul divano, o davanti alla tv. Si può eseguire il trattamento in una qualsiasi ora della giornata, a scelta, basta svolgere le sedute con una certa regolarità fisiologica.
«Il nuovo servizio – spiega Domenico Di Bisceglie, direttore sanitario dell’Ospedale di San Giovanni Rotondo – rappresenta un’estensione dell’Ospedale che si integra nel Territorio, per agevolare i pazienti con difficoltà a deambulare o che devono spostarsi per chilometri per raggiungere il centro più vicino. L’emodialisi a domicilio, inoltre, completa l’offerta assistenziale agli emodializzati già disponile nell’Ospedale Casa Sollievo e nei 4 centri di Monte Sant’Angelo, Manfredonia, Vieste e Rodi Garganico, che da anni assistono residenti e turisti che scelgono il Gargano per trascorrere le vacanze. L’integrazione Ospedale-Territorio – conclude Di Bisceglie – rappresenta il futuro dell’assistenza e l’Emodialisi Domiciliare non è l’unico esempio. Con l’ASL di Foggia abbiamo già realizzato, in alcuni distretti, le dimissioni protette, che consentono la restituzione precoce dell’ammalato appena guarito al suo territorio».