"Depuratore Barletta, con il potenziamento ridotti al minimo il rischio inquinamento e i cattivi odori"
BARI - Il potenziamento della capacità di depurazione dell’impianto di Barletta, da 93mila a 130mila abitanti equivalenti, ci consente di affrontare le situazioni di maggiore affluenza, soprattutto in estate. Ma è importante anche aver messo in sicurezza la condotta sottomarina, lunga un miglio e mezzo, che impedisce le dispersioni di reflui in prossimità della costa ed elimina i problemi per i bagnanti. Infine, sono stati eliminati i cattivi odori grazie all’installazione di una camera di abbattimento, evitando fastidi alla popolazione”. Lo ha dichiarato il consigliere regionale Pd, Ruggiero Mennea, oggi intervenendo all'inaugurazione dei nuovi impianti installati da Aqp per potenziare il depuratore di Barletta. Per farlo è stato necessario un investimento di 2,8 milioni di euro in esecuzione del Piano di tutela delle acque, finanziati con delibera Cipe.
“Ora ci sono tutte le premesse - ha proseguito Mennea - per chiudere il ciclo dell’acqua anche a Barletta. Le acque reflue così depurate, grazie a un ulteriore finanziamento già programmato, potranno trasformarsi in fertilizzanti per l’agricoltura e acque per irrigazione sempre a fini agricoli.
“Tuttavia – ha avvertito il consigliere regionale – una volta eliminato il rischio inquinamento legato al depuratore, non possiamo comunque ritenerci soddisfatti, perché se vogliamo dare ai cittadini e ai turisti un mare pulito e balneabile dobbiamo eliminare tutte le altre fonti di inquinamento. Mi riferisco, in particolare, all’Ofanto e al Ciappetta Camaggio e a tutti i canali di scarico a mare presenti lungo le litoranee, che necessitano di una bonifica e di un monitoraggio continuo. In questo senso, il cammino - ha concluso - è ancora lungo, ma sono certo che riusciremo anche in questo ambito traguardo”.
“Ora ci sono tutte le premesse - ha proseguito Mennea - per chiudere il ciclo dell’acqua anche a Barletta. Le acque reflue così depurate, grazie a un ulteriore finanziamento già programmato, potranno trasformarsi in fertilizzanti per l’agricoltura e acque per irrigazione sempre a fini agricoli.
“Tuttavia – ha avvertito il consigliere regionale – una volta eliminato il rischio inquinamento legato al depuratore, non possiamo comunque ritenerci soddisfatti, perché se vogliamo dare ai cittadini e ai turisti un mare pulito e balneabile dobbiamo eliminare tutte le altre fonti di inquinamento. Mi riferisco, in particolare, all’Ofanto e al Ciappetta Camaggio e a tutti i canali di scarico a mare presenti lungo le litoranee, che necessitano di una bonifica e di un monitoraggio continuo. In questo senso, il cammino - ha concluso - è ancora lungo, ma sono certo che riusciremo anche in questo ambito traguardo”.