Gentiloni: "i servizi segreti agiscono rigorosamente nel perimetro dell’ordinamento"


"Per declinare l’idea di 'Sistema', si operò in quattro direzioni: la responsabilità, l’efficienza, la legalità, la trasparenza. Quattro architravi utili oggi a misurare i risultati ottenuti. Quella scommessa è stata vinta? Sì, il bilancio è ampiamente positivo" ha dichiarato il presidente del Consiglio, Paolo Gentiloni, nel messaggio indirizzato al Comparto intelligence, in occasione del decennale della riforma dei Servizi "La responsabilità, anzitutto. Si è potuto, in questi anni, scrivere pagine bellissime di cultura democratica, grazie alla sintonia forte costruita fra il livello politico e l’intelligence. Oggi, effettivamente, l’intelligence non è più un apparato, ma una comunità coesa, aperta alle altre Amministrazioni, vicina alla magistratura, in costante e forte sinergia con le forze di polizia e con le forze armate. Si può ammettere l’illecito, ma non l’illegale. È accettabile che vengano condotte operazioni segrete coperte da garanzie specifiche per commettere azioni illecite, esclusi comunque i reati più gravi. E in tal senso i Servizi agiscono ora rigorosamente nel perimetro dell’ordinamento. La riforma cambiò la disciplina del segreto di Stato, assoggettata a termini temporali precisi, ed intesa a tutelare anche il patrimonio informativo delle nostre imprese. In virtù dello stesso principio, è stato possibile rendere pubblici documenti relativi a periodi drammatici della nostra storia".

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