“Quest’area - continua il consigliere pentastellato - non deve essere vista dai nostri pescatori come una zona di vincoli e divieti ma come uno specchio d’acqua con una precisa regolamentazione, in grado di sviluppare economie di cui saranno beneficiarie in primis le comunità locali. Fino ad ora la pesca non ha mai fatto parte dell’agenda politica e questa potrebbe essere una concreta possibilità di reddito per i pescatori. Sono un esempio le esperienze di Torre Guaceto e di Porto Cesareo, anche se quest’ultima è danneggiata dal forte abusivismo edilizio e da una incongrua pianificazione della costa”.
“La nuova area marina protetta sarà un contesto in cui verranno finalmente regolamentate le attività di diporto e la pesca turistica e sportiva, fino ad oggi lasciate all’improvvisazione, con gravi danni per l’ambiente marino - spiega Casili - In questo modo si tutelerà l’attività dei pescatori professionali, identificandoli come una comunità importante. Quest’area deve servire per instaurare nuovi processi culturali di ripensamento delle attività sul territorio. È necessaria una pianificazione complessiva della tutela, rendendo coerenti i parchi terrestri con quelli marini, in modo da creare, ad esempio, delle comunità del cibo, con un’agricoltura e una pesca sostenibile, valorizzando i prodotti del mare e della terra con un unico marchio espressione dell'anima del territorio. Un aspetto che porterà, oltre alla salvaguardia del territorio, una crescita del turismo consapevole e la tanto agognata destagionalizzazione”.
La richiesta di Casili è quella di velocizzare la nascita di questa nuova area che il vicepresidente della V Commissione Ambiente considera “uno strumento fondamentale per il territorio”. “L’iter ministeriale - conclude - rischia di essere farraginoso e c’è il rischio che duri anni senza portare ad uno strumento utile. Quindi partiamo dal basso, coinvolgiamo le comunità locali e i pescatori, condividiamo il progetto con l’Università del Salento, Comuni e Regione in modo da acquisire al più presto le informazioni necessarie a far sorgere l’area marina protetta”.