L'obiettivo della nave era quello di imporre l'attracco delle due unità italiane in un porto di quel Paese per poter effettuare dei controlli sulle attività di pesca. Sarebbero anche stati sparati dall'equipaggio tunisino, dei colpi di arma da fuoco a scopo intimidatorio.
«Esprimo grande apprezzamento - ha affermato il presidente del Distretto della Pesca Giovanni Tumbiolo - per l'azione sinergica ed operativa del ministero degli Affari esteri italiano e dell'Ambasciata italiana a Tunisi, della Marina militare italiana e della Marina militare tunisina. Tuttavia - ha continuato - registriamo indignazione e sgomento per quanto accaduto, un ulteriore episodio di una guerra del pesce che dura da oltre 50 anni e mette a repentaglio l'incolumità dei nostri pescatori».
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