"Mancanza di garanzie", anche Save The Children sospende i soccorsi

ROMA – Poche ore dopo lo stop di Msf anche Save the Children sospende i soccorsi dei migranti in mare, chiedendo garanzie sulla sicurezza. La nave Vos Hestia resta infatti ferma a Malta.

“L’organizzazione – si apprende in una nota – si rammarica di dover essere costretta a mettere in pausa le proprie operazioni di ricerca e salvataggio nel Mediterraneo a causa delle decisioni dalla Marina Libica di controllare le acque internazionali in cui normalmente opera la nave di Save the Children con l’obiettivo di salvare vite umane. Si tratta di una situazione molto preoccupante per il rischio di sicurezza dello staff e per la reale capacità della Vos Hestia di mettere in atto la propria missione di soccorso”.

“Il nostro team di esperti a bordo della nave – prosegue – è preoccupato che in questa nuova situazione le imbarcazioni dei migranti saranno costrette a tornare in Libia e molti bambini e adolescenti moriranno prima di lasciare la nuova zona Sar libica. Secondo quanto riportato, infatti, le autorità libiche avrebbero spostato la loro zona di competenza SAR dalle 12 miglia nautiche alle 70 miglia dalla costa libica e le imbarcazioni su cui viaggiano i migranti sono di gomma molto leggera, imbarcano facilmente acqua e non possono portare abbastanza carburante”.

“In questo momento non è chiaro – aggiunge Save the Children -se entrando in quella zona, l’operazione di ricerca e salvataggio di Save the Children potrebbe essere a rischio, ma ciò che è chiaro è che molte vite potrebbero essere messe in pericolo, con la diminuzione della capacità di soccorso e salvataggio in quel tratto di mare”.

Il direttore delle operazioni, Rob MacGillivray, ammonisce: “prima di poter riprendere la missione dobbiamo avere rassicurazioni in particolare sulla sicurezza del nostro personale, se non le avremo saremo costretti a considerare la sospensione delle operazioni, anche se speriamo di non doverlo fare”.

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