Waterfront Bari vecchia, aggiudicato il primo progetto


BARI - Nella mattinata di lunedì 7 agosto 2017, la commissione incaricata di valutare le proposte progettuali pervenute nell’ambito del Concorso internazionale di progettazione per la riqualificazione del waterfront della città vecchia ha aggiudicato, in seduta pubblica, il primo posto, con 97 punti, al progetto redatto dallo studio di architettura barese guidato da Gianluigi Sylos Labini.

Durante la seduta sono stati comunicati i punteggi assegnati a tutti i 16 partecipanti al concorso, i cui elaborati tecnici saranno illustrati nell’ambito di una mostra aperta alla cittadinanza.

“Voglio ringraziare la commissione che ha lavorato in queste settimane in maniera costante e tempestiva per permetterci di aggiudicare oggi questo primo passaggio – spiega il sindaco – del concorso internazionale per la riqualificazione del lungomare della città vecchia. Ora l’amministrazione affiderà, con la stessa tempestività, al progettista vincitore anche la fase della progettazione esecutiva e definitiva, come previsto dal bando, essendo questa un’opera già finanziata. Il nostro obiettivo è realizzare al più presto i lavori che riqualificheranno una parte importante del waterfront cittadino e soprattutto permetteranno ai cittadini di vivere il mare stando in piena città. Il progetto vincitore ha previsto la riqualificazione della passeggiata sul lungomare Imperatore Augusto, già esistente ma non utilizzata, la pedonalizzazione della zona del molo San Nicola e le condizioni per l’insediamento di tante attività produttive legate alle economie del mare nell’area del molo di sant’Antonio.

Questo è un tassello fondamentale del mosaico a cui stiamo lavorando, che prevede un nuovo disegno per tutto il lungomare cittadino, da nord a sud: stiamo lavorando contemporaneamente su più parti della città, Santo Spirito, San Girolamo, il collegamento tra Pane e Pomodoro e Torre Quetta, gli usi temporanei sul lungomare di San Giorgio, fino alla vera sfida della città: la riqualificazione del lungomare sud. Siamo consapevoli che si tratta di un progetto ambizioso e per questo stiamo lavorando alle linee guida per un concorso internazionale di idee che, tenga conto di tutti i contributi che ci sono arrivati dagli attori territoriali, Politicnico di Bari, di Milano, di Stoccolma, dall’associazione degli industriali e dei costruttori, e permetta a tutti di misurarsi di partecipare, anche ai giovani professionisti che potranno proporre soluzioni e idee innovative per quella zona. Ogni giorno proviamo ad aggiungere un pezzo di futuro per questa città che deve tornare a vivere il mare e non soltanto ad osservarlo”.

La professoressa Loredana Ficarelli a nome della Commissione ha poi ringraziato l’amministrazione comunale e illustrato i dettagli della decisione assunta: “Ringrazio l’amministrazione che con coraggio comincia a proporre delle azioni che puntano alla bellezza e al miglioramento dello stato dei luoghi della città. Questo è stato un concorso di progettazione che, nonostante il requisito dell’importo, ha visto anche la partecipazione di giovani professionisti. La commissione guidata dall’architetto Boeri ha lavorato in estrema sintonia e in totale accordo sin dal principio. Tutte le fasi di lavoro di questa commissione si sono svolte in serenità e trasparenza. Per ore abbiamo osservato e studiato tutti i progetti, anche contemporaneamente, e questo ci ha permesso di esprimere all’unanimità tutti i giudizi che hanno composto la graduatoria”.

Il progetto primo classificato si aggiudicherà un premio di 20.000 euro, mentre per il secondo e il terzo classificato il premio sarà di 8.000 euro. La commissione ha previsto inoltre anche delle menzioni speciali che segnaleranno la presenza e il contributo di giovani professionisti nei raggruppamenti partecipanti.

La commissione, presieduta dall’architetto Stefano Boeri, è stata composta dall’ingegner Antonio Colaianni, dall’architetto Marina de Marco, dalla professoressa Loredana Ficarelli e dall’architetto Giuseppe Teseo. L’opera è finanziata per 8 milioni di euro con i fondi del Patto della città metropolitana siglato con il Governo.

Di seguito alcuni dettagli della relazione illustrativa allegata al progetto vincitore:
  • La proposta progettuale prevede la ridefinizione della sede stradale, al fine di pervenire ad una riduzione dell'attuale traffico di percorrenza della Litoranea e di attivare la "Linea del Mare", il mezzo pubblico che connetterà l'area intermodale di Pane e Pomodoro con le Piscine Comunali, passando per Lungomare Augusto e Corso Antonio de Tullio.
  • La nuova sezione stradale sarà costituita da un marciapiede lungo le Mura, di larghezza media 2.50 m,da un percorso preferenziale per autobus urbani (Linea del Mare) di sezione 3.50m, da una carreggiata a doppio senso di marcia con una fascia di parcheggi a raso in linea lungo il profilo della Muraglia. Tra la carreggiata e il marciapiede lato mare si prevede l'inserimento di una pista ciclabile, di sezione 2.5 m, a contatto diretto con la zona pedonale prospiciente il mare. Le connessioni con gli accessi al centro storico saranno evidenziate da elementi ben visibili e differenziati, quali: fasce di asfalto drenante pigmentato evidenziate da un sistema luminoso per l'attraversamento in sicurezza, SMW Self Made Walking, dotato di un sensore che attiva, all'attraversamento, una segnalazione luminosa a terra, alimentato da un pannella fotovoltaico su palo; gli attraversamenti si doteranno, inoltre, di un impianto semaforico a chiamata. Nel tratto di Lungomare dell'ambito 1 sono stati inseriti dei pontili fissi realizzati con una struttura in acciaio il cui piano è in quota alla "promenade" del Lungomare storico, garantendo cosi la piena accessibilità diretta dal marciapiede; le geometrie dei nuovi pontili riprendono, in questo tratto di lungomare, le direzioni e le spezzate del fronte delle mura in un dialogo omotetico che si traduce in una riproposizione ideale dell'antico rapporto del costruito con il mare. I pontili verranno fondati sulla battigia definita dalle colmate a mare esistenti in conglomerato, contenendo cosi l'estensione delle nuove opere oltre la linea di costa esistente e minimizzando gli impatti sull'ecosistema marino costituito. Dal punto di vista funzionale i pontili non sono una mera estensione della "passeggiata" a mare ma addensano nuove funzioni, in grado di attrarre users differenziati, trasformando la battigia in un vero e proprio "milieau creativo", declinato in relazione alle specificità funzionale ed agli eventi. All'interno dei pontili sono infatti inserite delle "isole", realizzate con delle vasche in acciaio, destinate a contenere "materiali" e funzioni diverse: sabbia, acqua, pavimentazioni antitrauma, prato, e playground, allestimenti fioriti, e giochi d'acqua, palinsesto di una nuova creatività urbana. I nuovi spazi diventano luogo ed occasione di incontro, divenendo anche strumento "comunicativo", favorendo l' interazione tra gli users e la creatività. Il rapporto diretto con l'acqua è mediato dall'inserimento di pontili galleggianti più bassi, I pontili galleggianti definiscono, in prossimità del Molo Sant'Antonio e di Piazzale Cristoforo Colombo delle aree attrezzate per la balneazione. Il waterfront, nelle sue relazioni con la città, diventa luogo del riposo e del tempo libero, ma anche luogo di affaccio e di definizione della forma urbana e dunque dell'identità e della riconoscibilità dei luoghi.
  • Il Molo Sant'Antonio è oggi un luogo essenzialmente "tecnico" e le attività che si svolgono all'interno dell'edificio longitudinale sono perlopiù incompatibili con la vocazione che il molo ha per la sua posizione strategica, in prossimità del nuovo "Polo delle Arti" costituito dal Teatro Margherita, dalla Sala Murat e dall'Ex Mercato del Pesce. Il progetto sviluppa tale vocazione attraverso il ridisegno dell'edificio e l'inserimento, al suo interno, di una di una serie di funzioni legate alla cultura ed al tempo libero che "aprono" uno spazio, prevalentemente specialistico, alla città. La testa dell'edificio esistente, verso il faro è caratterizzata dalla copertura-belvedere che intersecandosi con il muro in pietraesistente protegge uno spazio aperto contiguo all'attività di ristorazione posta all'interno.
  • Verso la città la geometria del volume devia a creare un fronte in asse con il tratto di lungomare tra il Molo e il Margherita. Il volume, per le parti cieche, è interamente rivestito in pietra; al suo interno accoglierà il MUBAC, il nuovo museo del Mare di Bari, un info-point, e una caffetteria. Tutte le aree pedonali del Molo saranno pavimentate in pietra, le aree di servizio carrabili con una pavimentazione di getto, realizzata con l'impiego di calcestruzzo drenante pigmentato. Le aree di battigia, complementari all'ambito e utilizzate per l'attracco di natanti di piccolo taglio, verranno regolamentate ed attrezzate con pontili.
Il progetto prevede, in coerenza con le indicazioni del DPP, la riqualificazione di tutta l'area del Molo San Nicola, promuovendone l'uso pedonale. La superficie attualmente carrabile verrà sostituita con una pavimentazione in parte in pietra, in continuità con la pavimentazione attualmente in sito nella zona della struttura il legno e nel giardino, in parte con una pavimentazione di getto, realizzata con l'impiego di calcestruzzo drenante pigmentato la cui superficie omogenea è listata da inserti in pietra a passo regolare che riprendono le geometrie della struttura lignea; la scelta del calcestruzzo drenante pigmentato consente inoltre di mantenere la carrabilità di servizio, seppur ridotta, dell'area.

Il mercato del pescato fresco di Nderr' a la Lanz è un luogo "simbolico" della Città di Bari; anche nel "nuovo" immaginario "social" ha un forte valore rappresentativo e identitario della cultura marina della città; la presenza, inoltre, nella struttura del mercato di un esercizio commerciale frequentato dai giovani, soprattutto nelle ore serali, rende continua la fruizione di questo del luogo, creando un mix d'usi che va salvaguardato. La proposta progettuale recependo le istanze d'uso dell'area, prevede per il mercato del pescato un nuovo assetto flessibile, variabile; una struttura che permetta l'integrazione di usi consolidati e nuove funzioni, nel rispetto della normativa specialistica vigente. Si propone pertanto la salvaguardia della struttura in legno lamellare esistente, su cui vengono effettuate operazioni di manutenzioni, e la demolizione dei banchi fissi non più utilizzati.