ROMA - Scompare all’età di 88 anni Gastone Moschin. L’attore nato l’8 giugno del 1929 a San Giovanni Lupatoto, in provincia di Verona, era stato ricoverato lo scorso 30 agosto a seguito di un peggioramento di una grave cardiopatia cronica e il 31 agosto era stato trasferito dalla Cardiologia all’Unità di terapia intensiva cardiologica (UTIC) dove si è spento questo pomeriggio poco prima delle ore 18. Nato come attore di teatro, negli anni Cinquanta approda al cinema sia come doppiatore che come attore.
Il debutto di Moschin risale al 1955 in La rivale di Anton Giulio Majano, l’esordio nella commedia all’italiana quattro anni dopo con L’audace colpo dei soliti ignoti di Nanni Loy. E’ stato diretto da registi come Anton Giulio Majano, Damiano Damiani. Attore poliedrico si impone al grande pubblico con “Amici miei”, il film diretto da Mario Monicelli che poi diventa una saga e nel quale interpreta il ruolo dell’architetto Rambaldo Melandri al fianco di Ugo Tognazzi, Philippe Noiret, Adolfo Celi e Duilio Del Prete.
Nel 1973 recitò anche per Francis Ford Coppola lo chiama nel ruolo di don Fanucci, estorsore nella New York di inizio Novecento, in Il Padrino parte seconda. Con un post su Facebook, la figlia Emanuela Moschin ha annunciato la scomparsa: “Addio papà, per me eri tutto”.
Il debutto di Moschin risale al 1955 in La rivale di Anton Giulio Majano, l’esordio nella commedia all’italiana quattro anni dopo con L’audace colpo dei soliti ignoti di Nanni Loy. E’ stato diretto da registi come Anton Giulio Majano, Damiano Damiani. Attore poliedrico si impone al grande pubblico con “Amici miei”, il film diretto da Mario Monicelli che poi diventa una saga e nel quale interpreta il ruolo dell’architetto Rambaldo Melandri al fianco di Ugo Tognazzi, Philippe Noiret, Adolfo Celi e Duilio Del Prete.
Nel 1973 recitò anche per Francis Ford Coppola lo chiama nel ruolo di don Fanucci, estorsore nella New York di inizio Novecento, in Il Padrino parte seconda. Con un post su Facebook, la figlia Emanuela Moschin ha annunciato la scomparsa: “Addio papà, per me eri tutto”.
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Cultura e Spettacoli