PALO ALTO - Gli specialisti della nota società Armis Labs hanno individuato un virus in grado di infettare i dispositivi tramite Bluetooth. Tale allarmante notizia è stata riportata in un comunicato stampa della società con sede a Palo Alto in California. Il virus, chiamato Blueborne, consente di acquisire il controllo di computer e dispositivi mobili attraverso il Bluetooth abilitato. La procedura di hacking, secondo quanto emerso, richiede solo 10 secondi.
"BlueBorne può essere utilizzato dai criminali informatici per cyberspionaggio, furto di dati e l'introduzione di programmi ransomware" hanno sottolineato gli esperti Armis Labs. In poche parole questa serie di vulnerabilità racchiuse nel termine BlueBorne potrebbero permettere a dei malintenzionati d’installare ed eseguire sul dispositivo mobile della vittima un codice malevolo, utilizzare il dispositivo infettato per compromettere altri nelle vicinanze o intercettare traffico dati dello stesso.
Tali rischi sono presenti su tutti i dispositivi con Android, Linux, Windows e tutte le versioni di iOS fino alla decima. Sono potenzialmente vulnerabili a BlueBorne quasi tutti i dispositivi con Bluetooth, il cui numero nel mondo raggiunge gli 8,2 miliardi, ha evidenziato Armis Labs. A tal proposito, sottolinea Giovanni D'Agata, presidente dello “Sportello dei Diritti”, il modo migliore per evitare di subire accessi non desiderati tramite Bluetooth è quello di ricordarsi di tenere attiva la connessione solo per il tempo strettamente necessario all’utilizzo.
"BlueBorne può essere utilizzato dai criminali informatici per cyberspionaggio, furto di dati e l'introduzione di programmi ransomware" hanno sottolineato gli esperti Armis Labs. In poche parole questa serie di vulnerabilità racchiuse nel termine BlueBorne potrebbero permettere a dei malintenzionati d’installare ed eseguire sul dispositivo mobile della vittima un codice malevolo, utilizzare il dispositivo infettato per compromettere altri nelle vicinanze o intercettare traffico dati dello stesso.
Tali rischi sono presenti su tutti i dispositivi con Android, Linux, Windows e tutte le versioni di iOS fino alla decima. Sono potenzialmente vulnerabili a BlueBorne quasi tutti i dispositivi con Bluetooth, il cui numero nel mondo raggiunge gli 8,2 miliardi, ha evidenziato Armis Labs. A tal proposito, sottolinea Giovanni D'Agata, presidente dello “Sportello dei Diritti”, il modo migliore per evitare di subire accessi non desiderati tramite Bluetooth è quello di ricordarsi di tenere attiva la connessione solo per il tempo strettamente necessario all’utilizzo.