Consip, Gentiloni: "Inaccettabile screditare le istituzioni"

NAPOLI - Il pm di Napoli Henry John Woodcock è indagato per falso, in concorso con l'ex capitano del Noe Gianpaolo Scafarto, nell' ambito della vicenda Consip. Sarebbe stato proprio l' ufficiale del Noe  a dire ai pm di Roma di essere stato indotto dal magistrato a scrivere in una informativa che i servizi segreti avrebbero spiato i carabinieri che stavano indagando sull' imprenditore Alfredo Romeo.

"Comportamenti che screditano queste istituzioni", ossia la Giustizia e le istituzioni militari "non possono essere accettati e sono fiducioso che siano queste stesse istituzioni" in grado di "combatterli", dichiara Gentiloni, riferendosi al caso Consip, il presidente del Consiglio, Paolo Gentiloni, intervenendo alla Festa nazionale dell'Unità a Imola.

"Le notizie sono davvero inquietanti e preoccupanti per la nostra democrazia", ha detto in proposito Graziano Delrio, ministro le Infrastrutture. "Credo che ci sia bisogno di stabilire la verità - ha affermato - perché la democrazia vive solo se si stabilisce la verità dei fatti". "Aspettiamo di vedere le verifiche - ha concluso - ma certamente le notizie sono inquietanti".

Matteo Renzi, 42 anni
di BEATRICE GALLUZZO - Matteo Renzi parla al direttore del Foglio per la prima volta dopo le rivelazioni relative a Lucia Musti, pm di Modena e i carabinieri Scafarto e De Caprio, il Capitano Ultimo, pubblicate da Repubblica, Messaggero e e Corriere. L’ex premier tuona: “Qualcuno, quelli che volevano usare Consip per gettare fango addosso a me vedranno quel fango ritorcersi contro”. E aggiunge: “C'è un giudice a Roma e ci fidiamo del giudice. Piena e totale fiducia nel lavoro della procura e di quel giudice. Pretendiamo che la verità venga fuori”. "Se un Carabiniere falsifica prove, se un agente dei servizi segreti si intrufola dove non dovrebbe e c'è chi usa un presunto scandalo contro un esponente delle istituzioni, la verità prima o poi arriva. Hanno provato a colpire me ma verrà colpito chi ha tradito il senso dello Stato”.

Il clima è tesissimo. La svolta sul caso Consip è arrivata dopo la pubblicazione dei verbali della prima commissione del Csm, dopo due ore e mezza di interrogazione alla pm di Modena Lucia Musti. Riferisce di alcuni colloqui risalenti alla primavera del 2015, tenuti con il capitano del Noe Scafarto e De Caprio- che smentiscedi aver citato Renzi- a cui erano affidate le indagini. Più di una volta le avrebbero detto “Se vuole ha una bomba in mano. Lei può fare esplodere una bomba. Scoppierà un casino. Arriviamo a Renzi”. E descrive i due carabinieri come “spregiudicati” e “come presi da un delirio di onnipotenza”. La pm spiega poi alla Republica che si sentiva messa sotto pressione e in qualche modo limitata nelle sue prerogative da Capo della Procura. All’ANSA il Capitano Ultimo parla di “linciaggio mediatico” e dichiara: “Non ho mai svolto indagini per fini politici (...)Non ho mai parlato di Matteo Renzi né con la dottoressa Musti né con altri”.

In queste ore concitate, fioccano le dichiarazioni. Roberta Pinotti, ministro della Difesa ha commentato: “Ho letto le dichiarazioni del colonnello De Caprio che sono da attribuire a lui personalmente e non certo all'Arma dei carabinieri che ha sempre, e continua a dimostrare, grande fedeltà al proprio ruolo. Credo che dovranno anche essere valutate dal Comando generale per capirne l' opportunità”. Luca Lotti, ministro dello sport e a sua volta indagato per rivelazione di segreto d’ufficio, invece, reagisce con un asciutto “no comment”; pressocchè uguale la reazione di Renzi Senior, che non rilascia dichiarazioni. Dario Franceschini parla di “una vicenda giudiziaria di una gravità inaudita”. Michele Anzanaldi deposita un’interrogazione parlamentare ai ministri di Interno e Difesa, chiedendo di  valutare “se alcuni Carabinieri abbiano realmente tramato contro i vertici democratici del Paese”.

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