di ANTONIO GAZZILLO - E’ morta per difendere la madre la ragazzina di 15 anni di Ischitella. Antonio di Paola, spazzino ed ex compagno della madre, l’ha uccisa sparandole in faccia prima di suicidarsi perché Nicolina, così si chiamava la piccola innocente, non voleva rivelare dove si trovasse la mamma.
La madre, Donatella Rago, che aveva interrotto da poco la relazione di due anni con Di Paola ed era fuggita a Viareggio, ha raccontato di aver ricevuto, il giorno prima, un messaggio in cui l’uomo diceva di essere pronto a compiere l’atto estremo.
Nicolina ed il fratello minore erano seguiti dai servizi sociali dal 2007 prima di essere affidati ai nonni a causa di problemi economici, abitativi e di aggressione dei genitori.
La donna aveva già denunciato più volte l’ex compagno per comportamenti violenti anche verso la figlia come quando l’uomo le puntò un coltello contro.
I carabinieri lo perquisirono e lo denunciarono per porto d’armi abusivo, raccomandando poi alla nonna di non lasciare mai la ragazzina da sola e di chiamare il 112 in caso di pericolo ma tutto questo non è servito ad evitare la tragedia.
Intanto ieri il ministro della Giustizia, Andrea Orlando, ha chiesto di verificare se sia stato fatto tutto il possibile nel momento in cui si poteva intervenire mentre il presidente del Senato, Pietro Grasso, con un intervento al Tg1, ha chiesto scusa a nome di tutti gli uomini alla povera ed innocente Nicolina.
La madre, Donatella Rago, che aveva interrotto da poco la relazione di due anni con Di Paola ed era fuggita a Viareggio, ha raccontato di aver ricevuto, il giorno prima, un messaggio in cui l’uomo diceva di essere pronto a compiere l’atto estremo.
Nicolina ed il fratello minore erano seguiti dai servizi sociali dal 2007 prima di essere affidati ai nonni a causa di problemi economici, abitativi e di aggressione dei genitori.
La donna aveva già denunciato più volte l’ex compagno per comportamenti violenti anche verso la figlia come quando l’uomo le puntò un coltello contro.
I carabinieri lo perquisirono e lo denunciarono per porto d’armi abusivo, raccomandando poi alla nonna di non lasciare mai la ragazzina da sola e di chiamare il 112 in caso di pericolo ma tutto questo non è servito ad evitare la tragedia.
Intanto ieri il ministro della Giustizia, Andrea Orlando, ha chiesto di verificare se sia stato fatto tutto il possibile nel momento in cui si poteva intervenire mentre il presidente del Senato, Pietro Grasso, con un intervento al Tg1, ha chiesto scusa a nome di tutti gli uomini alla povera ed innocente Nicolina.