Noemi, funerali a Specchia. Vescovo: "Cercavi l'amore"


LECCE - Si sono svolti oggi a Specchia, nel Leccese, i funerali di Noemi Durini, la sedicenne scomparsa il 3 settembre scorso e del cui omicidio si è auto-accusato il fidanzato diciassettenne Lucio.

"Cara Noemi, cercavi l'amore, hai trovato la morte ma Dio ti ridona la vita". Con queste parole monsignor Vito Angiuli, vescovo di Ugento ha chiuso nella chiesa parrocchiale di Specchia gremita di persone, l'omelia alla cerimonia funebre della giovane. Il vescovo si è rivolto, tra l'altro ai genitori e famigliari della giovane esprimendo comprensione per il loro dolore e per la difficoltà, di "tenere a freno rancore e amarezza, nutrendo sentimenti di astio e risentimento nei riguardi di chi ha portato via troppo presto vostra figlia".

La bara bianca di Noemi è stata stata trasportata a spalla tra due ali di folla e accompagnata da un lungo applauso commosso. Alla cerimonia funebre hanno partecipato tantissime persone, molte delle quali non sono riuscite ad entrare e sono rimaste sul sagrato.

Intanto è stata compiuta in queste ore l'autopsia sul corpo in stato di decomposizione della giovane, che però finora non avrebbe fornito elementi certi per stabilire le cause della morte della giovane salentina.

Tuttavia i medici legali hanno "forti sospetti" su alcune lesioni presenti tra il collo e la testa della giovane. Il fidanzato di Noemi, detenuto per l'omicidio, ha detto di aver ucciso la ragazza con una coltellata al collo.

Gli accertamenti sulle cause del decesso si sono rivelati sinora piuttosto difficili. Il cadavere di Noemi, come già detto, era in cattivo stato di conservazione e le lesioni delle larve avevano complicato il già difficile lavoro dei medici.

Il medico legale nominato dalla Procura, Roberto Vaglio, e il consulente della famiglia, il prof. Francesco Introna, hanno deciso di compiere esami istologici e cito-chimici sui tessuti prelevati dal cadavere e hanno disposto l'esame delle larve per accertare l'epoca della morte.

GIP: FIDANZATO NON HA SENSI DI COLPA - "Un'organizzazione borderline di personalità con capacità intellettive al limite". E' il quadro psicologico di Lucio, il 17enne che ha confessato di avere ucciso Noemi, la sua fidanzata. E' quanto emerge nel decreto di convalida del gip del Tribunale per i Minorenni di Lecce in merito alla relazione neuropsichiatrica psicologica del dipartimento di salute mentale dell'Asl di Lecce redatta lo scorso 14 settembre. Per il gip, il ragazzo leccese "non manifesta cenni di reale senso di colpa".

Nel decreto di convalida del fermo il gip ritiene inoltre che sussista un pericolo di fuga del giovane.

1 Commenti

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