BARI - La risata per mettere a tappeto il rischio della solitudine. Una combinazione vincente di umorismo e riflessione renderà più che straordinario il pomeriggio di chi è abituato a prendere schiaffi in faccia dalla vita. Per omaggiare la “Giornata regionale contro le solitudini”, istituita nel 2012 su proposta dell’associazione barese “Giraffah!” e fiore all’occhiello della sola regione Puglia, lunedì a partire dalle 18 la scrittrice, drammaturga e comica pugliese Daniela Baldassarra, spirito solare e con il vizio di ragionare su tematiche impegnate, regalerà ai pazienti dell’Oncologico il monologo brillante dal titolo “Zero a Zero”.
Perché l’ironia non conosce il graffio della solitudine, né il velo della noia. «Abbiamo scelto questo ospedale non di certo perché c’è solitudine; conosciamo il grande lavoro che il personale medico, paramedico e amministrativo già effettua positivamente e giornalmente sulla tematica delle solitudini- spiega Maria Pia Vigilante, Presidente di “Giraffah!”- Ma solo perché c’è il rischio della solitudine, qui come altrove». E allora, come scongiurare questo pericolo? «Con l’ironia- suggerisce la Baldassarra- Certo si cammina sempre sul filo sottile tra irriverenza e blasfemia, ma la risata ha il potere di aggregare le persone. E poi, la comicità si fa ascoltare persino dagli uomini che, invece, di fronte ad altri tipi di discorsi si fingono morti» continua l’artista che proprio nel “Giovanni Paolo II” ha trovato cibo per la sua battaglia di annientamento delle più svariate forme di disagio: un obiettivo contro cui, da anni, anche l’Istituto sta lanciando i propri strali.
Lo spettacolo di lunedì, presentato negli anni passati anche nelle carceri baresi e nelle scuole, segnerà uno scossone nella giornata tipo dei degenti. «La solitudine è diventata un elemento caratterizzante la nostra società; riguarda tante persone che riescono in maniera più o meno efficace a reagire, ricercando nuovi equilibri - spiega il Direttore Generale Antonio Delvino - Quando la solitudine riguarda una persona ammalata di tumore, la sofferenza raggiunge livelli intollerabili- L’Istituto Tumori di Bari si è posto sempre l’obiettivo di combattere la solitudine e ha trovato un formidabile alleato nella associazione “Giraffah!” che ha posto al centro della propria attività il contrasto di tutte le forme di solitudine e che utilizza efficacemente l’arma dell’ironia per portare a riflettere su tale devastante problematica e per stimolare in tutte le persone di buona volontà l’impegno a combattere la solitudine».
Un momento di riflessione dal forte valore simbolico in un ospedale che continua a ribollire di stimoli per i pazienti: «A quanti non avranno la possibilità di raggiungere la sala conferenze, location dello spettacolo, sarà garantita la possibilità di vedere in diretta, in tutte le stanze di degenza, la performance- assicura il dottor Attilio Guarini, Direttore del reparto di Ematologia, nonché gancio tra l’associazione e l’Istituto- Con le sole terapie, la guerra della malattia si può vincere così come si può perdere; ma c’è una battaglia che si vince sempre, ed è quella che fa leva sull’umanità, sul benessere morale dei pazienti».
Perché l’ironia non conosce il graffio della solitudine, né il velo della noia. «Abbiamo scelto questo ospedale non di certo perché c’è solitudine; conosciamo il grande lavoro che il personale medico, paramedico e amministrativo già effettua positivamente e giornalmente sulla tematica delle solitudini- spiega Maria Pia Vigilante, Presidente di “Giraffah!”- Ma solo perché c’è il rischio della solitudine, qui come altrove». E allora, come scongiurare questo pericolo? «Con l’ironia- suggerisce la Baldassarra- Certo si cammina sempre sul filo sottile tra irriverenza e blasfemia, ma la risata ha il potere di aggregare le persone. E poi, la comicità si fa ascoltare persino dagli uomini che, invece, di fronte ad altri tipi di discorsi si fingono morti» continua l’artista che proprio nel “Giovanni Paolo II” ha trovato cibo per la sua battaglia di annientamento delle più svariate forme di disagio: un obiettivo contro cui, da anni, anche l’Istituto sta lanciando i propri strali.
Lo spettacolo di lunedì, presentato negli anni passati anche nelle carceri baresi e nelle scuole, segnerà uno scossone nella giornata tipo dei degenti. «La solitudine è diventata un elemento caratterizzante la nostra società; riguarda tante persone che riescono in maniera più o meno efficace a reagire, ricercando nuovi equilibri - spiega il Direttore Generale Antonio Delvino - Quando la solitudine riguarda una persona ammalata di tumore, la sofferenza raggiunge livelli intollerabili- L’Istituto Tumori di Bari si è posto sempre l’obiettivo di combattere la solitudine e ha trovato un formidabile alleato nella associazione “Giraffah!” che ha posto al centro della propria attività il contrasto di tutte le forme di solitudine e che utilizza efficacemente l’arma dell’ironia per portare a riflettere su tale devastante problematica e per stimolare in tutte le persone di buona volontà l’impegno a combattere la solitudine».
Un momento di riflessione dal forte valore simbolico in un ospedale che continua a ribollire di stimoli per i pazienti: «A quanti non avranno la possibilità di raggiungere la sala conferenze, location dello spettacolo, sarà garantita la possibilità di vedere in diretta, in tutte le stanze di degenza, la performance- assicura il dottor Attilio Guarini, Direttore del reparto di Ematologia, nonché gancio tra l’associazione e l’Istituto- Con le sole terapie, la guerra della malattia si può vincere così come si può perdere; ma c’è una battaglia che si vince sempre, ed è quella che fa leva sull’umanità, sul benessere morale dei pazienti».