di VITTORIO POLITO – Ancora in ritardo il “treno” della radioterapia e dell’acceleratore lineare del Policlinico di Bari, anche se è stato inaugurato in “pompa magna” lo scorso mese di luglio.
Leggiamo infatti su “Mondo Medico”, inserto speciale allegato alla “Gazzetta del Mezzogiorno” del 26 agosto scorso, una nota a firma di Daniele Amoruso, che scrive, tra l’altro, che “con l’inaugurazione di medicina nucleare e di radioterapia il Policlinico del prossimo decennio ha iniziato ad assumere la sua nuova fisionomia”.
E ha scritto bene “prossimo decennio”, poiché al Policlinico di Bari si annunciano e si realizzano le novità a decenni e oltre, come il caso della radioterapia e dell’acceleratore lineare, che pur pronti, ci son voluti molti anni, solo per inaugurarlo, ma non per utilizzarlo, poiché è ancora chiuso al pubblico e le prenotazioni inizieranno a partire da metà settembre, quindi l’inizio del servizio al pubblico non si sa quando realmente sarà attivo. Gli ammalati di tumore che necessitano di sottoporsi alla radioterapia potranno stare “tranquilli”. Per ora non se ne parla e continueranno a recarsi altrove.
Evidentemente l’estensore della nota e il Policlinico di Bari non hanno ben chiari i significati di apertura e di inaugurazione. Vediamo le differenze.
Solitamente l’inaugurazione è una cerimonia ufficiale che segue all’apertura vera e propria di una qualsiasi attività. Per “apertura” si intende la disponibilità di attività private o pubbliche, consentendo così l’afflusso immediato del pubblico. Per “inaugurazione” si intende celebrare solennemente lo scoprimento di una lapide, di una statua, di un monumento e l’apertura all’uso di un’opera pubblica o di un servizio (come nel nostro caso), già funzionanti e fruibili. Ma per il Policlinico di Bari il discorso è diverso.
Ormai da anni il Nosocomio di Bari annuncia ripetutamente l’apertura del servizio di radioterapia e dell’acceleratore lineare, ed ancora oggi hanno “inaugurato” il servizio, senza che il pubblico ne possa usufruire. Il motivo? Solo propaganda e desiderio di apparire. Tutto qui.
Leggiamo infatti su “Mondo Medico”, inserto speciale allegato alla “Gazzetta del Mezzogiorno” del 26 agosto scorso, una nota a firma di Daniele Amoruso, che scrive, tra l’altro, che “con l’inaugurazione di medicina nucleare e di radioterapia il Policlinico del prossimo decennio ha iniziato ad assumere la sua nuova fisionomia”.
E ha scritto bene “prossimo decennio”, poiché al Policlinico di Bari si annunciano e si realizzano le novità a decenni e oltre, come il caso della radioterapia e dell’acceleratore lineare, che pur pronti, ci son voluti molti anni, solo per inaugurarlo, ma non per utilizzarlo, poiché è ancora chiuso al pubblico e le prenotazioni inizieranno a partire da metà settembre, quindi l’inizio del servizio al pubblico non si sa quando realmente sarà attivo. Gli ammalati di tumore che necessitano di sottoporsi alla radioterapia potranno stare “tranquilli”. Per ora non se ne parla e continueranno a recarsi altrove.
Evidentemente l’estensore della nota e il Policlinico di Bari non hanno ben chiari i significati di apertura e di inaugurazione. Vediamo le differenze.
Solitamente l’inaugurazione è una cerimonia ufficiale che segue all’apertura vera e propria di una qualsiasi attività. Per “apertura” si intende la disponibilità di attività private o pubbliche, consentendo così l’afflusso immediato del pubblico. Per “inaugurazione” si intende celebrare solennemente lo scoprimento di una lapide, di una statua, di un monumento e l’apertura all’uso di un’opera pubblica o di un servizio (come nel nostro caso), già funzionanti e fruibili. Ma per il Policlinico di Bari il discorso è diverso.
Ormai da anni il Nosocomio di Bari annuncia ripetutamente l’apertura del servizio di radioterapia e dell’acceleratore lineare, ed ancora oggi hanno “inaugurato” il servizio, senza che il pubblico ne possa usufruire. Il motivo? Solo propaganda e desiderio di apparire. Tutto qui.