(ANSA/AP) |
Tale meccanismo contribuisce in modo proporzionato a far sì che la Grecia e l’Italia possano far fronte alle conseguenze della crisi migratoria del 2015, secondo la Corte. La Corte europea osserva, in particolare, che il numero poco elevato di ricollocazioni effettuate fino ad ora può spiegarsi con un insieme di elementi che il Consiglio non poteva prevedere al momento dell’adozione della norma, tra cui, “la mancanza di cooperazione di alcuni Stati membri”.
Ma non è l'unica doccia fredda alle politiche anti-immigrazione di Budapest. E' stato infatti lo stesso capo della Commissione europea Jean Claude Juncker a rispondere con toni freddi e inflessibili alla richiesta del primo ministro ungherese Viktor Orban di rimborsi per la difesa dei confini esterni dell’Ue dall’immigrazione clandestina e ha sottolineato che la solidarietà “è una strada a due corsie” e non una “pietanza à -la-carte”.
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