di BEATRICE GALLUZZO - Si sta forse aprendo una pista nel caso, finora oscuro, riguardante la scomparsa della piccola Maelys, 9 anni, avvenuta a Pont-de-Beauvoisin- paese del Sud della Francia- mentre partecipava con la famiglia alla festa di matrimonio di un cugino di sua madre. Sul posto erano presenti ben 250 invitati, ma è su uno di questi in particolare che stanno convergendo le indagini in queste ore: un 34enne, il cui nome non è stato ancora diffuso, in stato di fermo già dalla scorsa settimana e con alle spalle una serie di precedenti di poco conto legati agli stupefacenti.
Sull’uomo, che risulta al momento indagato, pende un’accusa gravissima: “sequestro e detenzione di minore”, dopo che una serie di risultati evidenziati dalla polizia tecnica e scientifica hanno rilevato la presenza di tracce di DNA di Maelys nell’automobile dell’uomo. Il sospetto ha ammesso la possibilità della presenza della piccola nella sua auto, ma negando fermamente di averla rapita o di averle fatto del male. Forse è entrata per cercare i suoi cagnolini, forse è riuscita a sgusciare dal finestrino aperto nell’abitacolo per gioco, avrebbe detto l’uomo.
Altri dettagli emersi non convincono gli investigatori. Il fatto, per esempio, che il 34enne avrebbe portato la sua auto a lavare il giorno immediatamente successivo alla suddetta e infausta festa di matrimonio. Oppure la presenza sulla gamba e sul braccio dell’uomo di due piccoli graffi. Certo, dettagli confutabili- come poi è stato fatto. Perchè, secondo la sua versione, l’auto doveva essere venduta l’indomani e i graffi sono il risultato di un lavoro di giardinaggio. Insomma, la ricerca della verità richiede tempo. Intanto, tra gli altri, anche una squadra di sommozzatori è stata attivata per la ricerca fluviale.
Sull’uomo, che risulta al momento indagato, pende un’accusa gravissima: “sequestro e detenzione di minore”, dopo che una serie di risultati evidenziati dalla polizia tecnica e scientifica hanno rilevato la presenza di tracce di DNA di Maelys nell’automobile dell’uomo. Il sospetto ha ammesso la possibilità della presenza della piccola nella sua auto, ma negando fermamente di averla rapita o di averle fatto del male. Forse è entrata per cercare i suoi cagnolini, forse è riuscita a sgusciare dal finestrino aperto nell’abitacolo per gioco, avrebbe detto l’uomo.
Altri dettagli emersi non convincono gli investigatori. Il fatto, per esempio, che il 34enne avrebbe portato la sua auto a lavare il giorno immediatamente successivo alla suddetta e infausta festa di matrimonio. Oppure la presenza sulla gamba e sul braccio dell’uomo di due piccoli graffi. Certo, dettagli confutabili- come poi è stato fatto. Perchè, secondo la sua versione, l’auto doveva essere venduta l’indomani e i graffi sono il risultato di un lavoro di giardinaggio. Insomma, la ricerca della verità richiede tempo. Intanto, tra gli altri, anche una squadra di sommozzatori è stata attivata per la ricerca fluviale.