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All’attuale presidente americano, però, gli immigrati non piacciono e, e ancora meno gradisce le decisioni prese dal suo ingombrante predecessore. Il DACA subirà una morte lenta, in realtà , perchè terminerà definitivamente nel marzo 2018; entro quella data il Congresso è chiamato a trovare una soluzione alla questione per via legislativa. Gli attuali beneficianti del programma, se hanno un permesso con scadenza prima del 5 marzo, potranno rinnovarlo per un’ultima volta il 5 ottobre. Dopodichè, chissà . Lo scenario peggiore prevede migliaia di giovani a rischio deportazione, strappati via dall’unico Paese – gli Stati Uniti – in cui abbiano mai studiato, intrecciato relazioni, aperto attività commerciali, pagato le tasse. In sostanza, in cui abbiano mai vissuto.
Barack Obama ha definito questa decisione “autolesionista” e “crudele”. Inoltre, ha aggiunto “qui è una questione di fondamentale decenza. E’ una questione sul fatto di essere una nazione che caccia giovani speranzosi e promettenti fuori dall’America, oppure decide di trattarli come vorremmo che fossero trattati i nostri figli. E’ una questione che riguarda chi siamo come persone- e chi vogliamo essere”. La decisione è stata poi ampiamente criticata da esponenti non solo Democratici, ma anche Republicani; uno fra tutti il Senatore John McCain. E poi da avvocati, attivisti, uomini d’affari. Anche Mark Zuckerberg, il fondatore di Facebook, ha parlato di questo come di “un giorno triste per l’America”.