BARCELLONA - Carles Puigdemont definisce il via libera di queste ore all’articolo 155 “un attacco” del governo centrale che così “si pone fuori dallo Stato di diritto”, come lo è “agire impunemente con violenza contro cittadini pacifici” e “perseguitare idee e mezzi di comunicazione” o creare “instabilità económica”.
Il presidente catalano ha dichiarato di voler chiedere un dibattito in Parlamento nei prossimi giorni per rispondere al capo del governo centrale, Mariano Rajoy, sulla sua intenzione di “liquidare” l’autogoverno e la democrazia della Catalogna e la democrazia e per “agire di conseguenza”. Puigdemont ha affermato che il governo centrale, con l’appoggio del Psoe e Ciudadanos, ha inflitto il “più grave golpe” alla Catalogna da quando il “dittatore Francisco Franco” decise la soppressione della autonomia.
“Il governo spagnolo si è proclamato illegalmente rappresentante” dei catalani, ha affermato ancora Puigdemont, assicurando che Rajoy ha inflitto un “golpe” alle istituzioni catalane creando un “direttorio” per guidarle da Madrid. A Barcellona migliaia di persone hanno manifestato nel centro cittadino al grido di “indipendenza” o “TV3 sarà sempre nostra”.
Il presidente catalano ha dichiarato di voler chiedere un dibattito in Parlamento nei prossimi giorni per rispondere al capo del governo centrale, Mariano Rajoy, sulla sua intenzione di “liquidare” l’autogoverno e la democrazia della Catalogna e la democrazia e per “agire di conseguenza”. Puigdemont ha affermato che il governo centrale, con l’appoggio del Psoe e Ciudadanos, ha inflitto il “più grave golpe” alla Catalogna da quando il “dittatore Francisco Franco” decise la soppressione della autonomia.
“Il governo spagnolo si è proclamato illegalmente rappresentante” dei catalani, ha affermato ancora Puigdemont, assicurando che Rajoy ha inflitto un “golpe” alle istituzioni catalane creando un “direttorio” per guidarle da Madrid. A Barcellona migliaia di persone hanno manifestato nel centro cittadino al grido di “indipendenza” o “TV3 sarà sempre nostra”.
"La Brexit - ha continuato Tajani parlando dell'uscita di Londra dall'Ue - ha provocato una reazione, all'interno dell'Unione Europea, che ha portato i cittadini a capire che uscendo dall'Unione si hanno più svantaggi che vantaggi. La stessa Gran Bretagna non sa cosa fare, perché gli inglesi stentano a trovare un percorso comune che li aiuti a tutelarsi. Bisogna ridurre le distanze fra Bruxelles e i popoli europei".