BARI - “Spetta alle autorità italiane competenti verificare” se il glifosato presente nel grano extra-Ue utilizzato per prodotti alimentari come la pasta che vengono venduti nel nostro Paese superi i limiti di concentrazione delle leggi europee. Se, a seguito dei controlli, si verificasse un caso del genere, allora l'Italia “deve proibire la vendita sul mercato dei prodotti alimentari interessati e attuare sanzioni efficaci, proporzionate e dissuasive”. E' quanto comunica il commissario Ue alla Sicurezza alimentare, Vytenis Andriukaitis, rispondendo a una lettera dell'eurodeputata del MoVimento 5 Stelle, Rosa D'Amato. Nella lettera, D'Amato chiedeva di fare luce sulle segnalazioni relative alla presenza di tracce di glifosato in alcuni prodotti venduti sul mercato italiano, denunciando la mancanza di dati ufficiali in merito da parte del governo.
“La Commissione conferma quanto denunciamo da tempo – attacca D'Amato – Spetta al governo agire e deve farlo subito. Sappiamo tutti, per esempio, come diversi pasticifi italiani utilizzino il grano importato dal Canada e come questo grano, stando ai dati della stessa agenzia canadese, contenga nel 36,6% dei casi tracce di glifosato, spesso sopra i limiti di legge. Stiamo parlando di un erbicida che l'Oms ha classificato come potenzialmente cancerogeno. Qui in gioco c'è la salute dei cittadini”.
Per D'Amato, “la lettera dell'Ue conferma che l'Italia non sta facendo la sua parte e continua a nascondere i dati sulla presenza del glifosato nella pasta che finisce sulle nostre tavole. Serve trasparenza e chiarezza, subito. Cosi' come serve vietare il commercio del glifosato subito e non nel 2022 come richiesto dal Parlamento Ue".
“La Commissione conferma quanto denunciamo da tempo – attacca D'Amato – Spetta al governo agire e deve farlo subito. Sappiamo tutti, per esempio, come diversi pasticifi italiani utilizzino il grano importato dal Canada e come questo grano, stando ai dati della stessa agenzia canadese, contenga nel 36,6% dei casi tracce di glifosato, spesso sopra i limiti di legge. Stiamo parlando di un erbicida che l'Oms ha classificato come potenzialmente cancerogeno. Qui in gioco c'è la salute dei cittadini”.
Per D'Amato, “la lettera dell'Ue conferma che l'Italia non sta facendo la sua parte e continua a nascondere i dati sulla presenza del glifosato nella pasta che finisce sulle nostre tavole. Serve trasparenza e chiarezza, subito. Cosi' come serve vietare il commercio del glifosato subito e non nel 2022 come richiesto dal Parlamento Ue".