BARI - Il presidente del gruppo regionale di Direzione Italia, Ignazio Zullo, commenta l’iniziativa-adesione di un’importante federazione di medici. “Ti piace questa Sanità? A noi no!”: è questo lo slogan utilizzato da un’organizzazione di medici, che accogliendo anche il nostro invito alla mobilitazione, invita i colleghi e i cittadini a manifestare venerdì 10 novembre (dalle 13 alle 17) sotto i portici di via Capruzzi sede del Consiglio regionale.
"Per oltre due anni - spiega Zullo - abbiamo, dai banchi dell’opposizione, denunciato la gestione fallimentare di una Sanità il cui assessore è anche presidente della Regione, mentre il settore veniva affidato a contabili che in modo ragionieristico hanno pensato solo a fare i conti, ma sulla nostra pelle!".
"Ora finalmente un moto di ribellione si alza dalla base, da chi ogni giorni deve operare – assumendosi grandi responsabilità – con questa Sanità targata Emiliano e che deve giustificarsi con i pazienti per i pochi servizi territoriali offerti e per una qualità di assistenza ospedaliera non adeguata ai ticket e superticket che paghiamo. Il nostro auspicio è che anche altre organizzazioni sindacali di categoria e associazioni di difesa del malato possano aderire alla mobilitazione del 10 novembre", conclude Zullo.
"Per oltre due anni - spiega Zullo - abbiamo, dai banchi dell’opposizione, denunciato la gestione fallimentare di una Sanità il cui assessore è anche presidente della Regione, mentre il settore veniva affidato a contabili che in modo ragionieristico hanno pensato solo a fare i conti, ma sulla nostra pelle!".
"Ora finalmente un moto di ribellione si alza dalla base, da chi ogni giorni deve operare – assumendosi grandi responsabilità – con questa Sanità targata Emiliano e che deve giustificarsi con i pazienti per i pochi servizi territoriali offerti e per una qualità di assistenza ospedaliera non adeguata ai ticket e superticket che paghiamo. Il nostro auspicio è che anche altre organizzazioni sindacali di categoria e associazioni di difesa del malato possano aderire alla mobilitazione del 10 novembre", conclude Zullo.