di BEATRICE GALLUZZO - Don Lorenzo Guidotti è un prete. Opera in una parrocchia di Bologna al quartiere San Donato, in periferia; e ogni tanto fa parlare di sè in qualche articolo di giornale. Guidotti ha uno stile comunicativo - come dire - variopinto. Commentando su Facebook un episodio di violenza sessuale ai danni di una 17enne, avvenuto il 3 novembre nella zona della stazione, il parroco è tornato a calcare le righe degli editoriali. “Tesoro mi dispiace ma (...) se hai la cultura dello sballo sono solo c***i tuoi se ti risvegli la mattina dopo chissà dove”- scrive sul suo profilo il prete. “E dopo la cavolata di ubriacarti con chi ti allontani? Con un maghrebino!”. Infine, rende noto un suo personalissimo sentire: “Dovrei provare pietà? NO! Quella la tengo per chi è veramente vittima di una città amministrata di m***a!”.
Dopo la diffusione dello screenshot del suddetto post da parte di Radio Città del Capo, Don Guidotti inizia a dare segni di pentimento. Torna sui suoi passi, cerca di spiegarsi. “"Il mio non è un attacco alla ragazza”- mette in chiaro, nel pomeriggio, sempre dal social network- “ci mancherebbe. Ma un tentativo di far PENSARE gli altri ragazzi e i loro genitori... e, magari, anche chi amministra la cosa pubblica”. Insomma, Guidotti ci tiene ai valori civici. Nient’altro che questo.
L’imbarazzo, però, è calato ben presto su tutta l’arcidiocesi di Bologna, che nella persona del monsignor Matteo Zuppi, ci ha tenuto a rendere noto che “le parole di don Lorenzo Guidotti corrispondono ad opinioni sue personali, che non riflettono in alcun modo il pensiero e la valutazione della Chiesa, che condanna ogni tipo di violenza". Abbandonato da tutti, Guidotti finalmente fà ammenda “Io col mio intervento ho sbagliato, i termini, i modi, le correzioni.”- ammette- “non posso perciò che chiedere scusa a lei e ai suoi genitori se le mie parole imprudenti possono aver aggiunto dolore, come invece accadrà leggendole”.
Dopo la diffusione dello screenshot del suddetto post da parte di Radio Città del Capo, Don Guidotti inizia a dare segni di pentimento. Torna sui suoi passi, cerca di spiegarsi. “"Il mio non è un attacco alla ragazza”- mette in chiaro, nel pomeriggio, sempre dal social network- “ci mancherebbe. Ma un tentativo di far PENSARE gli altri ragazzi e i loro genitori... e, magari, anche chi amministra la cosa pubblica”. Insomma, Guidotti ci tiene ai valori civici. Nient’altro che questo.
L’imbarazzo, però, è calato ben presto su tutta l’arcidiocesi di Bologna, che nella persona del monsignor Matteo Zuppi, ci ha tenuto a rendere noto che “le parole di don Lorenzo Guidotti corrispondono ad opinioni sue personali, che non riflettono in alcun modo il pensiero e la valutazione della Chiesa, che condanna ogni tipo di violenza". Abbandonato da tutti, Guidotti finalmente fà ammenda “Io col mio intervento ho sbagliato, i termini, i modi, le correzioni.”- ammette- “non posso perciò che chiedere scusa a lei e ai suoi genitori se le mie parole imprudenti possono aver aggiunto dolore, come invece accadrà leggendole”.
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