Intervista a Paolo Sereno, talentuoso fingerstyle guitarist di origini pugliesi: "Vorrei suonare di più nella mia terra"
di ANTONIO GAZZILLO - Paolo Sereno è un talentuoso fingerstyle guitarist di origini foggiane; un artista di livello internazionale conosciuto in Italia e all’estero.
Infatti Paolo si è esibito in tour in Olanda e a Singapore ed è stato invitato più volte al Festival di Shanghai e alla fiera della musica di Shanghai, città in cui ha presentato anche il suo ultimo cd “Vulcano” nel 2011. Il suo primo album è stato pubblicato, invece, nel 2002 con il nome “Con la chitarra”, seguito dal suo secondo prodotto musicale “The Movie Concert” del 2009.
È stato scoperto nel 1996 da Marcel Dadi e nel corso della sua carriera si è esibito con artisti importanti come Don Ross, Jackie Perkins, William Ackerman e Antoine Dufour.
Paolo, chi è un fingerstyle guitarist?
È uno strumentista, un musicista, spesso un autore dei brani che suona con una tecnica detta appunto “fingerstyle”: la chitarra, classica, elettrica o acustica viene suonata con le dita e non con il plettro.
E qual è la sua tecnica?
Svincolando le dita della mano destra dall’obbligo di tenere fermo il plettro, hai una sorta di moltiplicazione di plettri! Questo ti porta a creare dei brani o anche degli arrangiamenti di brani famosi nei quali puoi usare tutte le dita che hai a disposizione per produrre diversi timbri e sonorità, realizzando polifonia, come se la chitarra fosse un pianoforte, e politimbricità, come se la chitarra fosse un’intera band. È possibile suonare al tempo stesso il basso, gli accordi, un’essenziale percussione e la melodia! Si, è una sfida virtuosistica.
Com’è nata la tua passione per la musica e quando hai capito che questa avrebbe rappresentato il tuo futuro e la tua strada?
Si comincia a suonare da adolescente per far colpo sulle ragazze, poi se ti piace non ti fermi più. Ho fatto l’artista di strada a Genova vent’anni fa e quando ho visto che anche gli zingari mi mettevano biglietti da mille lire nel cappello ho capito che poteva essere un lavoro.
Nel 2012 sei stato un concorrente di “Italia’s got talent”. Che esperienza è stata?
Grazie per non aver chiesto subito “com’è Belen?” Scherzi a parte è stato davvero esaltante perché la performance che fai è assolutamente reale: vieni chiamato sul palco davanti ad un pubblico già riscaldato e devi dare il meglio di te. Si, Belen è stata una sorpresa di grande professionalità e poi mi è simpatica dato che ha cominciato subito a ballare e saltellare dietro le quinte appena ho cominciato a suonare la mia inaspettata versione di Stayin’Alive ma questo per le imperscrutabili dinamiche televisive non è andato in onda penalizzando forse il mio accesso alla fase finale. Peccato.
Da musicista, qual è il tuo sogno più grande?
Girare l’Italia e il mondo suonando le mie creazioni in alcuni bei teatri e manifestazioni prestigiose. Con “ Danza Bianca”, un cortometraggio animato per chitarra e cartoon sulla vita dei pescatori pugliesi, ho suonato ad Ottobre in Colombia in uno dei più bei teatri del Sudamerica (l’Adolfo Mejia di Cartagena) e grazie alla professoressa Rosita Oriolo ho fatto un concerto per la Universidad del Los Andes a Bogotà e una lezione agli studenti di italiano su Mina, Battisti e il nostro grande Modugno. In passato sono stato in tour in Asia e ho girato l’Europa: diciamo che il sogno è realizzato. Magari suonare un po’di più in Puglia? Vivo a Parma dal 2000 e la mia terra mi manca…
Hai già dei progetti per il futuro?
Ho sempre cose che bollono in pentola: l’organizzazione del Parma Reggio Guitar Fest in aprile 2018, la collaborazione didattica sul grande portale musicale “MusicOff” e la collaborazione con le chitarre Salvador Cortez sono le mie attuali priorità per i prossimi sei mesi.
Contacts:
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