di NICOLA ZUCCARO - Ci sarà un Musumeci anche per la Puglia? All'indomani del successo elettorale conseguito dal candidato alla carica di Governatore della Sicilia (espressione del centro-destra), puntualmente sorge nelle analisi e nelle riflessioni del post-voto questa domanda che non dovrebbe concedere troppo spazio e troppo tempo ai festeggiamenti, non solo per l'incombenza delle elezioni politiche, previste per la primavera del 2018, ma anche per le ripercussioni che il voto siciliano potrebbe (il condizionale è d'obbligo, in attesa di conferme) determinare sulla effettiva tenuta delle maggioranze politiche nell'ambito strettamente regionale.
E' il caso della Puglia dove, nelle ultime settimane, i mal di pancia manifestati dal centro-sinistra hanno in qualche modo rappresentato i sintomi di quel malessere che da tempo serpeggia nella stessa coalizione e poi sfociato - attraverso quella dicotomia Mdp-Partito Democratico - nella debacle delle elezioni siciliane.
Un dato di fatto da quale, dopo le felicitazioni esternate da Marcello Gemmato quale coordinatore regionale di Fratelli d'Italia-Alleanza Nazionale, si dovrà e sin da subito ripartire per lavorare, in primis, sul ricompattamento del centro-destra pugliese, apparso a tutt'oggi diviso, come ha rilevato nella giornata di lunedì 6 novembre il capogruppo di Direzione Italia al Consiglio Regionale Ignazio Zullo, su temi quali la Sanità e i Trasporti, di primaria importanza per la vita dei pugliesi.
Ma il verbo ricompattare, per e/o con le ripercussioni che le 'Politiche' provocheranno sugli assetti regionali, potrebbe lasciare ben presto il posto al verbo individuare. Sì, individuare, e nella fattispecie del candidato di Centro-destra, una personalità di spessore che consenta alla medesima coalizione di tenersi pronta alle Regionali del 2020 o prima della scadenza naturale del mandato governativo.
Insomma, un Musumeci della Puglia che, cresciuto a pane e politica, sia gradito a tutti quei soggetti politici che comporranno il cartello elettorale della coalizione precedentemente menzionata.
E' il caso della Puglia dove, nelle ultime settimane, i mal di pancia manifestati dal centro-sinistra hanno in qualche modo rappresentato i sintomi di quel malessere che da tempo serpeggia nella stessa coalizione e poi sfociato - attraverso quella dicotomia Mdp-Partito Democratico - nella debacle delle elezioni siciliane.
Un dato di fatto da quale, dopo le felicitazioni esternate da Marcello Gemmato quale coordinatore regionale di Fratelli d'Italia-Alleanza Nazionale, si dovrà e sin da subito ripartire per lavorare, in primis, sul ricompattamento del centro-destra pugliese, apparso a tutt'oggi diviso, come ha rilevato nella giornata di lunedì 6 novembre il capogruppo di Direzione Italia al Consiglio Regionale Ignazio Zullo, su temi quali la Sanità e i Trasporti, di primaria importanza per la vita dei pugliesi.
Ma il verbo ricompattare, per e/o con le ripercussioni che le 'Politiche' provocheranno sugli assetti regionali, potrebbe lasciare ben presto il posto al verbo individuare. Sì, individuare, e nella fattispecie del candidato di Centro-destra, una personalità di spessore che consenta alla medesima coalizione di tenersi pronta alle Regionali del 2020 o prima della scadenza naturale del mandato governativo.
Insomma, un Musumeci della Puglia che, cresciuto a pane e politica, sia gradito a tutti quei soggetti politici che comporranno il cartello elettorale della coalizione precedentemente menzionata.