SAN SEVERO(FG) - Nessuna fiducia è stata espressa dal Consiglio comunale di San Severo all’indirizzo del Sindaco Francesco Miglio, né sarebbe stato possibile accordarla.
Dai banchi della minoranza Rosa Carolina Caposiena (Forza Italia), Francesco Stefanetti (Fratelli d’Italia-Alleanza Nazionale), Giuseppe Manzaro (Lista Bocola) Maria Grazia Buca (La Svolta per San Severo) a stigmatizzare tutta l’impostazione del Consiglio, prima di uscire dall’Aula: “Non si è trattata di fiducia, ma semplicemente di una proposta di delibera prefirmata dai 12 consiglieri di maggioranza e dal sindaco stesso”.
È questa la linea di una parte di opposizione che martedì sera, dopo essere intervenuta in maniera fortemente critica sull’accapo e aver espresso il proprio disappunto sulla delibera “Fiducia al Progetto Bene Comune”, ridicola nei contenuti e nella forma, ha deciso di abbandonare, in segno di protesta, la seduta poco prima della votazione. “Miglio ha provato a fare sterile propaganda, prendendo in giro i cittadini e dimostrando di non riporre la minima fiducia nei suoi 12 consiglieri di maggioranza, facendo firmare prima. E addirittura Miglio ha votato l’assurda fiducia a se stesso, con l’astensione del presidente Marianna Bocola”.
IL TUEL NON PREVEDE IL RICORSO ALLA FIDUCIA AD UN SINDACO - “Abbiamo sentito parlare di fiducia che il sindaco avrebbe incassato, per proseguire il suo mandato: falso”, sentenziano i consiglieri di opposizione. “Questo – precisano – sarebbe stato possibile solo con una mozione di sfiducia e quella presentata da Miglio non lo era. Era una pagliacciata perfettamente in linea con il resto delle magre figure collezionate da questa amministrazione a cui più volte ha fatto visita Striscia la notizia”.
Il Testo unico degli Enti locali non prevede il ricorso all’istituto della fiducia, riservato invece per le Camere parlamentari: “Probabilmente Miglio che è sindaco a Palazzo Celestini si immagina premier a Palazzo Chigi – commentano i 4 consiglieri – . Quella di martedì è stata una farsa vera e propria, messa in piedi da chi sa di non avere più una maggioranza e non sa più come convincere opinione pubblica e stampa del contrario”.
Tutti i 10 consiglieri di minoranza presenti in Aula hanno preso la parola per attaccare aspramente Miglio.
L’undicesimo, Dino Marino (Pd), ha optato per un comunicato antecedente al Consiglio nel quale spiegava il rifiuto a partecipare alla discussione ritenendola ridicola.
Dai banchi della minoranza Rosa Carolina Caposiena (Forza Italia), Francesco Stefanetti (Fratelli d’Italia-Alleanza Nazionale), Giuseppe Manzaro (Lista Bocola) Maria Grazia Buca (La Svolta per San Severo) a stigmatizzare tutta l’impostazione del Consiglio, prima di uscire dall’Aula: “Non si è trattata di fiducia, ma semplicemente di una proposta di delibera prefirmata dai 12 consiglieri di maggioranza e dal sindaco stesso”.
È questa la linea di una parte di opposizione che martedì sera, dopo essere intervenuta in maniera fortemente critica sull’accapo e aver espresso il proprio disappunto sulla delibera “Fiducia al Progetto Bene Comune”, ridicola nei contenuti e nella forma, ha deciso di abbandonare, in segno di protesta, la seduta poco prima della votazione. “Miglio ha provato a fare sterile propaganda, prendendo in giro i cittadini e dimostrando di non riporre la minima fiducia nei suoi 12 consiglieri di maggioranza, facendo firmare prima. E addirittura Miglio ha votato l’assurda fiducia a se stesso, con l’astensione del presidente Marianna Bocola”.
IL TUEL NON PREVEDE IL RICORSO ALLA FIDUCIA AD UN SINDACO - “Abbiamo sentito parlare di fiducia che il sindaco avrebbe incassato, per proseguire il suo mandato: falso”, sentenziano i consiglieri di opposizione. “Questo – precisano – sarebbe stato possibile solo con una mozione di sfiducia e quella presentata da Miglio non lo era. Era una pagliacciata perfettamente in linea con il resto delle magre figure collezionate da questa amministrazione a cui più volte ha fatto visita Striscia la notizia”.
Il Testo unico degli Enti locali non prevede il ricorso all’istituto della fiducia, riservato invece per le Camere parlamentari: “Probabilmente Miglio che è sindaco a Palazzo Celestini si immagina premier a Palazzo Chigi – commentano i 4 consiglieri – . Quella di martedì è stata una farsa vera e propria, messa in piedi da chi sa di non avere più una maggioranza e non sa più come convincere opinione pubblica e stampa del contrario”.
Tutti i 10 consiglieri di minoranza presenti in Aula hanno preso la parola per attaccare aspramente Miglio.
L’undicesimo, Dino Marino (Pd), ha optato per un comunicato antecedente al Consiglio nel quale spiegava il rifiuto a partecipare alla discussione ritenendola ridicola.