Al via l'ultima tornata elettorale prima delle Politiche 2018, l'ultimo test a disposizione di partiti e coalizioni per misurarsi su una legge non troppo lontana dal Rosatellum. In Sicilia la politica italiana si gioca molto e, da domani, i risultati del voto delle Regionali saranno strumento privilegiato per chi, nel Pd, nel centrodestra e anche nel M5S, aspiri a cambiare gli equilibri interni.
(ANSA) |
In Sicilia per le elezioni regionali, alle 19, dopo il riepilogo di tutte le sezioni, ha votato il 36,39% degli elettori (1.695.182 su 4.661.111) con un calo pari a 1,27% rispetto alle regionali del 2012 quando aveva votato l'37,66%. I dati sono del servizio elettorale della Regione siciliana.
Il presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, ha votato per le regionali siciliane alle 9.35, nel seggio della scuola Giovanni XXIII-Piazzi a Palermo.
di ANTONIO GAZZILLO - “Dopo la Sicilia si ridiscuterà della coalizione e di tutto, anche del candidato premier” ha detto Andrea Orlando in un’intervista a Radio Capital, prevedendo una possibile sconfitta del Pd alle regionali siciliane.
Anche il segretario del partito, Matteo Renzi, ha preso le distanze dal candidato Pd, Fabrizio Micari, dicendo che è stato indicato dal sindaco Orlando.
Renzi è pronto ad annunciare di aver accettato la proposta di una coalizione larga dalla quale si sono però allontanati Mdp e sinistra, subendo anche la contestazione di Orlando subito ripreso da Matteo Orfini: “Il candidato premier sarà Renzi, come hanno deciso gli elettori delle primarie”.
Intanto le urne in Sicilia vedranno una sfida all’ultimo voto tra Nello Musumeci, candidato del centrodestra, e Giancarlo Cancelleri, candidato del Movimento Cinque Stelle.
Il governatore uscente, Rosario Crocetta, invece, ha fatto capire di preferire Cancelleri, spendendo un giudizio negativo su Musumeci.
Infatti se dovesse vincere il centrodestra si aprirebbe la strada delle larghe coalizioni come ha già fatto capire Silvio Berlusconi: “ Votateci in massa altrimenti senza maggioranza saremo costretti a governare con la sinistra”.
Infine anche Beppe Grillo è intervenuto rivolgendosi soprattutto agli indecisi: “Quelli che non vanno a votare lo fanno per darsi un alibi, una giustificazione. Noi non siamo uguali agli altri”.