BARI - È stato presentato questa mattina il Piano operativo per l’Emergenza freddo predisposto dall’assessorato comunale al Welfare in collaborazione con i soggetti della rete cittadina per il contrasto alla povertà estrema al fine di fronteggiare le criticità che si presentano nel periodo invernale, con particolare riferimento a persone senza dimora, soggetti fragili e anziani soli.
“È nei momenti più difficili e complessi che la rete pubblico-privata esprime la sua professionalità, maturità e responsabilità - ha sottolineato l’assessora Francesca Bottalico -. Oggi presentiamo il Piano di coordinamento cittadino elaborato insieme a più di 30 realtà per l’emergenza freddo, uno degli interventi complessi che la rete realizza nell’ambito di un percorso più ampio che ha visto l’approvazione, qualche mese fa, del primo Piano cittadino di contrasto alla grave marginalità adulta, con il potenziamento delle azioni esistenti e l’avvio di interventi innovativi tesi a valorizzare il patrimonio diffuso di professionalità proprie della rete del volontariato laico e cattolico, del privato sociale e delle istituzioni impegnate sui temi della bassa soglia. Questo programma coordinato di azioni legato all’emergenza freddo, che partirà il 15 dicembre per concludersi il prossimo 28 febbraio, vuole essere una risposta all’aumento delle richieste di interventi che quotidianamente registriamo in assessorato e che ha visto dal 2015, per il solo servizio del PIS, circa 600 interventi in più all’anno. Si tratta di un piano operativo messo a punto per monitorare, accogliere e sostenere le persone più fragili, dai senza dimora agli anziani soli e le famiglie in difficoltà in questo periodo particolare dell’anno, in cui anche la solitudine si fa più pesante.
L’impianto generale del piano è arricchito quest’anno da diverse novità: da ieri pomeriggio è partita l’attività itinerante dell’Unità di strada che attraverserà le piazze e i luoghi sensibili, come i presidi ospedalieri e le stazioni, per monitorare il fenomeno dei senza dimora e realizzare azioni dirette alla prevenzione e contrasto alle dipendenze, aggiungendosi alle unità di strada attivate della Croce Rossa e al camper dell’associazione InConTra. Grazie al coordinamento tra tutte le mense pubbliche e cattoliche della città, non ci sarà giorno in cui chi è in difficoltà non possa procurarsi un pasto caldo o usufruire delle docce o dei servizi di ascolto e orientamento: per la prima volta, quest’anno, il Centro diurno Area 51 resterà aperto sette giorni su sette e garantirà 200 pasti al giorno, anche nelle giornate di festa. Accanto alla distribuzione ordinaria dei pasti, garantita anche dalle mense dislocate in diverse parrocchie della città, abbiamo confermato alcuni momenti conviviali, come la cena del 31 dicembre e il pranzo del 1° gennaio allo Stadio del Nuoto, coordinati da InConTra, cui si aggiunge il pranzo del 19 dicembre organizzato dalla Polfer e da Ferrovie dello Stato e diversi momenti e cene sociali organizzate dalle varie realtà.
In questi anni abbiamo più che raddoppiato i posti letto in accoglienza non soltanto per le persone senza dimora e migranti ma anche per le famiglie sotto sfratto, avviando la sperimentazione delle Case di Comunità: con l’entrata a regime delle prime cinque sono stati garantiti 100 posti letto e, soprattutto, è stato possibile consentire agli ospiti di vivere le strutture anche in orari diurni, attivando esperienze di autogestione e salvaguardando i legami sociali e la centralità della persona. Va in questa direzione il bando appena pubblicato e rivolto alle associazioni per avviare nuovi progetti di autonomia abitativa, nonché per offrire nuovi servizi che completano l’offerta sul tema dei bisogni legati alla bassa soglia, come il banco farmaceutico, i progetti di contrasto alla povertà alimentare o l’orientamento legale. Da poche settimane è partito anche il rafforzamento del Segretariato sociale, che ha visto triplicare l’offerta in tutti i Municipi e una nuova organizzazione itinerante del servizio che raggiungerà, a breve, tutti i quartieri, anche quelli sprovvisti di presidi istituzionali, per intercettare i bisogni e consentire la presa in carico delle situazioni più gravi anche con l’aiuto del PIS.
Da mesi stiamo lavorando per coordinare al meglio le azioni mettendo al centro la persona nella sua dimensione complessiva, senza limitarci a rispondere a singoli bisogni. Questo piano è frutto di un complesso lavoro di coprogettazione per il quale ringrazio ogni singolo componente della rete. Tutte le informazioni, i contatti, i servizi relativi al Piano per contrastare l’emergenza freddo saranno distribuiti presso le farmacie, i presidi ospedalieri, le stazioni, i segretariati sociali e i luoghi abitualmente frequentati dalle persone in difficoltà”.
Don Vito Piccinonna, direttore della Caritas Bari-Bitonto, ha ricordato il ruolo fondamentale svolto dalle comunità parrocchiali per contenere il bisogno sempre più diffuso: “Accanto ai dormitori e alle mense, il primo presidio offerto dalla Caritas è quello rappresentato dalla comunità dei parrocchiani pronti ad offrire concretamente aiuto a chi è in difficoltà”. Forme di sostegno ed espressioni di solidarietà dal basso che aiutano le istituzioni e le parrocchie a fronteggiare le difficoltà che riguardano sempre più persone e famiglie sul territorio cittadino.
“È nei momenti più difficili e complessi che la rete pubblico-privata esprime la sua professionalità, maturità e responsabilità - ha sottolineato l’assessora Francesca Bottalico -. Oggi presentiamo il Piano di coordinamento cittadino elaborato insieme a più di 30 realtà per l’emergenza freddo, uno degli interventi complessi che la rete realizza nell’ambito di un percorso più ampio che ha visto l’approvazione, qualche mese fa, del primo Piano cittadino di contrasto alla grave marginalità adulta, con il potenziamento delle azioni esistenti e l’avvio di interventi innovativi tesi a valorizzare il patrimonio diffuso di professionalità proprie della rete del volontariato laico e cattolico, del privato sociale e delle istituzioni impegnate sui temi della bassa soglia. Questo programma coordinato di azioni legato all’emergenza freddo, che partirà il 15 dicembre per concludersi il prossimo 28 febbraio, vuole essere una risposta all’aumento delle richieste di interventi che quotidianamente registriamo in assessorato e che ha visto dal 2015, per il solo servizio del PIS, circa 600 interventi in più all’anno. Si tratta di un piano operativo messo a punto per monitorare, accogliere e sostenere le persone più fragili, dai senza dimora agli anziani soli e le famiglie in difficoltà in questo periodo particolare dell’anno, in cui anche la solitudine si fa più pesante.
L’impianto generale del piano è arricchito quest’anno da diverse novità: da ieri pomeriggio è partita l’attività itinerante dell’Unità di strada che attraverserà le piazze e i luoghi sensibili, come i presidi ospedalieri e le stazioni, per monitorare il fenomeno dei senza dimora e realizzare azioni dirette alla prevenzione e contrasto alle dipendenze, aggiungendosi alle unità di strada attivate della Croce Rossa e al camper dell’associazione InConTra. Grazie al coordinamento tra tutte le mense pubbliche e cattoliche della città, non ci sarà giorno in cui chi è in difficoltà non possa procurarsi un pasto caldo o usufruire delle docce o dei servizi di ascolto e orientamento: per la prima volta, quest’anno, il Centro diurno Area 51 resterà aperto sette giorni su sette e garantirà 200 pasti al giorno, anche nelle giornate di festa. Accanto alla distribuzione ordinaria dei pasti, garantita anche dalle mense dislocate in diverse parrocchie della città, abbiamo confermato alcuni momenti conviviali, come la cena del 31 dicembre e il pranzo del 1° gennaio allo Stadio del Nuoto, coordinati da InConTra, cui si aggiunge il pranzo del 19 dicembre organizzato dalla Polfer e da Ferrovie dello Stato e diversi momenti e cene sociali organizzate dalle varie realtà.
In questi anni abbiamo più che raddoppiato i posti letto in accoglienza non soltanto per le persone senza dimora e migranti ma anche per le famiglie sotto sfratto, avviando la sperimentazione delle Case di Comunità: con l’entrata a regime delle prime cinque sono stati garantiti 100 posti letto e, soprattutto, è stato possibile consentire agli ospiti di vivere le strutture anche in orari diurni, attivando esperienze di autogestione e salvaguardando i legami sociali e la centralità della persona. Va in questa direzione il bando appena pubblicato e rivolto alle associazioni per avviare nuovi progetti di autonomia abitativa, nonché per offrire nuovi servizi che completano l’offerta sul tema dei bisogni legati alla bassa soglia, come il banco farmaceutico, i progetti di contrasto alla povertà alimentare o l’orientamento legale. Da poche settimane è partito anche il rafforzamento del Segretariato sociale, che ha visto triplicare l’offerta in tutti i Municipi e una nuova organizzazione itinerante del servizio che raggiungerà, a breve, tutti i quartieri, anche quelli sprovvisti di presidi istituzionali, per intercettare i bisogni e consentire la presa in carico delle situazioni più gravi anche con l’aiuto del PIS.
Da mesi stiamo lavorando per coordinare al meglio le azioni mettendo al centro la persona nella sua dimensione complessiva, senza limitarci a rispondere a singoli bisogni. Questo piano è frutto di un complesso lavoro di coprogettazione per il quale ringrazio ogni singolo componente della rete. Tutte le informazioni, i contatti, i servizi relativi al Piano per contrastare l’emergenza freddo saranno distribuiti presso le farmacie, i presidi ospedalieri, le stazioni, i segretariati sociali e i luoghi abitualmente frequentati dalle persone in difficoltà”.
Don Vito Piccinonna, direttore della Caritas Bari-Bitonto, ha ricordato il ruolo fondamentale svolto dalle comunità parrocchiali per contenere il bisogno sempre più diffuso: “Accanto ai dormitori e alle mense, il primo presidio offerto dalla Caritas è quello rappresentato dalla comunità dei parrocchiani pronti ad offrire concretamente aiuto a chi è in difficoltà”. Forme di sostegno ed espressioni di solidarietà dal basso che aiutano le istituzioni e le parrocchie a fronteggiare le difficoltà che riguardano sempre più persone e famiglie sul territorio cittadino.
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